Papa, Sos sui genitori Peter Pan: "Che tristi quei lifting". E cita Anna Magnani
di Franca Giansoldati
Il tema dell'educazione dei genitori che devono tornare a fare i genitori e smettere di fare i ragazzini è stato al centro di una complessa lettura sociologica del mestiere più difficile del mondo, essere madri e padri responsabili, equilibrati, maturi. Stavolta più che rivolgersi alla sua diocesi il Papa è sembrato allargare l'orizzonte all'interno Occidente visto che lì gli adolescenti risentono dell'assenza di modelli con i quali confrontarsi. «Sono esclusi dai processi di crescita visto che gli adulti occupano il loro posto». Anche a Roma, come in altre città funziona così. «Non possiamo ignorare questa cultura dal momento che è una aria che tutti respiriamo». La competizione generazionale in altre epoche non esisteva o rappresentava un trend marginale. «Il fatto è che siamo passati dal confronto alla competizione».
L'antidoto potrebbe essere tornare quello di tornare alla memoria, alle radici, riscoprire la cultura degli anziani («ormai ridotti a scarti, persino nelle famiglie»), educare all'austerità i propri figli per insegnare loro il meglio non l'effimero. Il discorso preparato da Papa Francesco non concede nulla alla politica, nemmeno un cenno sulle vicende capitoline o l'avvicendamento diocesano tra il cardinale Vallini e monsignor De Donatis. «La complessità della Capitale non ammette sintesi riduttive, piuttosto ci stimola a un modo di pensare poliedrico, per cui ogni quartiere e zona trova eco nella diocesi e così la diocesi può farsi visibile, palpabile in ogni comunità ecclesiale, con il suo proprio modo di essere».
Sicuramente è da contrastare la tendenza ad essere una società liquida, sradicata, quasi anomica. «Oggi le reti sociali sembrerebbero offrirci questo spazio di ’rete’, di connessione con altri, e anche i nostri figli li fanno sentire parte di un gruppo. Ma il problema che comportano è che ci lasciano come ’per aria’ e perciò molto ’volatili’. Una società gassosa. Non c’è peggior alienazione per una persona di sentire che non ha radici, che non appartiene a nessuno». E i giovani? «Spesso pensiamo che l’educazione sia impartire conoscenze ma poi lungo il cammino lasciamo degli analfabeti emotivi e ragazzi con tanti progetti incompiuti perché non hanno trovato chi insegnasse loro a ’fare. Abbiamo concentrato l’educazione nel cervello trascurando il cuore e le mani. E questa è anche una forma di frammentazione sociale». Alla fine ha salutato tutti i delegati. Vallini e De Donatis si sono offerti ad accompagnarlo alla macchina, ma il Papa ha insistito per andare da solo e si è congedato con una esilarante battuta: «Ora Cristo se ne va, e restano i due ladroni».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Giugno 2017, 22:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA