Assolto l'attore che uccise il padre a coltellate: "Ero posseduto"

Assolto l'attore che uccise il padre a coltellate: "Ero posseduto"

di Michela Allegri
Prima di finire in manette, aveva confessato l'omicidio a una pattuglia della polizia di Stato. «Aiutatemi, ho accoltellato mio padre, non so se è ancora vivo», aveva detto Maurizio Bavaresco, 32 anni, romano, attore. Al termine di un processo condotto con rito abbreviato, difeso dall'avvocato Antonio Filardi, è stato assolto per vizio di mente. La vittima, Dario Bavaresco, aveva 66 anni e lavorava come tassista. Era stata uccisa con una sflilza di coltellate alla schiena e con un fendente alla gola.
I fatti risalgono al settembre dello scorso anno. Bavaresco, aveva ucciso il padre adottivo nell'appartamento dove abitava con la famiglia, in via Vitelleschi, a Borgo Pio, a due passi da San Pietro. Era sceso in strada e aveva avvicinato una pattuglia in via Crescenzio. Ancora sporco di sangue, aveva confessato ogni cosa agli agenti. Il giovane era stato subito arrestato con l'accusa di omicidio volontario. «Non riuscivo a controllarmi, era come se fossi posseduto», aveva dichiarato durante l'interrogatorio di garanzia.

Al termine del processo, il gup Giuseppina Gugliemi ha assolto l'imputato per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Bavaresco dovrà però essere sottoposto a una misura di sicurezza in una casa di cura per una durata minima di 5 anni. «In casi di questo tipo è il massimo risultato che si possa raggiungere – ha dichiarato l'avvocato Filardi – ora il mio assistito dovrà iniziare un lungo percorso terapeutico».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2017, 08:53
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