Il 2016 ci ha tolto le castagne dal fuoco
(e non è un modo di dire)

Il 2016 ci ha tolto le castagne dal fuoco (e non è un modo di dire)

di Marco Zorzo
Togliere le castagne dal fuoco. Non è solo un modo di dire. Ma una (grama) realtà.

L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti: questo è un autunno senza castagne, soprattutto in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio del 90%. Cali segnalati in tutto il Meridiione, mentre si registra una leggera ripresa dei raccolti al Nord, però con alcune zone critiche a causa della siccità. Un crollo dopo l’illusione dell’anno scorso, che rispetto al 2014 aveva fatto segnare il minimo storico dall’Unità d’Italia, per colpa del cinipite, il parassita cinese che fa seccare gli alberi, provocando una vera strage.

Il raccolto di castagne made in Italy, di qualità comunque ottima, rimarrà inferiore ai 20 milioni di chili rispetto lo scorso anno, ovvero ben al di sotto delle stime storiche. I numeri? Basti pensare che nel 1911 la produzione ammontava a 82 milioni di chili: ma ancora 10 anni fa era il triplo rispetto a oggi. E con la frenata del Centro-Sud, resta il rischio di trovarsi nel piatto castagne da Spagna, Portogallo e Albania. Meditare gente, meditate.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Ottobre 2016, 08:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA