Burkina Faso, il dramma del piccolo Misha:
morto a 9 anni nel bar del papà italiano -Foto

Il piccolo Misha, morto ​a 9 anni nel bar del papà italiano
Una vita da migrante originario dell'Italia meridionale, inseguendo un sogno che sembrava raggiunto e che si è spezzato sul più bello.

Gaetano Santomenna è l'uomo a cui l'attentato jihadista di Ouagadougou, in Burkina Faso, ha portato via la moglie, il figlio e la cognata. Lui è riuscito a salvarsi per un semplice motivo: durante l'attacco di Al-Qaeda si trovava in Niger per lavoro. Marina Spironetti, che lo ha conosciuto, racconta per il Corriere della Sera la sua storia. Victoria Yankovska era la donna franco-ucraina che aveva sposato e che gli aveva dato il figlio Misha, nato in Burkina Faso a distanza di un anno dall'arrivo dei genitori. Gaetano e Victoria, dopo aver formato una famiglia, erano riusciti a creare un locale alla europea decisamente rivoluzionario per un paese come quello africano. E il nome, Cappuccino, era un chiaro tributo all'Italia e alla sua gastronomia: dopo essere stato un rappresentante di materiali per la panificazione, Gaetano era riuscito ad aprire un ristorante tutto suo, con tanto di panetteria annessa. Al momento dell'attacco, nel locale era presente anche Jana, la sorella di Victoria, venuta dall'Ucraina per trovare lei e il suo nipotino, un bimbo italiano di appena nove anni che la violenza dell'odio religioso ha strappato all'affetto del suo papà in maniera orribile.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Gennaio 2016, 18:59
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