A leggere le sedici pagine dell’ordinanza appare evidente che la morte di Fortuna e quella di Antonio G., fratello della bimba violentata dalla coppia di conviventi, caduto dall’ottavo piano dello stesso isolato un anno prima, siano legate dallo stesso filo. E questo collegamento potrebbe ora condurre gli inquirenti a risolvere il giallo. Per la morte di Antonio risulta indagata la madre, con l’ipotesi di omicidio colposo. Ma l’elemento chiave si rivela ancora una volta Doriana, sette anni, prima figlia della donna arrestata, amica del cuore di Fortuna, e ultima persona ad averla vista viva: quel giorno erano insieme sul divano della sua abitazione, al settimo piano dell’isolato 3.
Nell’ordinanza il magistrato, oltre a descrivere con impietosa crudezza l’ambiente familiare dove è maturata la violenza sulla bambina di tre anni, scrive: «La Procura sollecitava a che i minori fossero collocati in una idonea struttura, producendo allarmante documentazione attinente ad indagini penali svolte, nelle quali emergevano in modo evidente le pressioni psicologiche esercitate nei mesi passati da parte della nonna e della mamma sulla minore al fine di non farle rivelare quanto di sua conoscenza in ordine alla morte dell’amica».
Un passaggio significativo, che sta ad indicare che probabilmente Doriana si era confidata con la nonna e con la mamma su qualcosa o qualcuno che aveva visto qualche minuto prima dell’omicidio di Fortuna Loffredo, confidenza che aveva fatto scattare una serie di pesanti pressioni psicologiche indicate dal magistrato.
"Pressioni per far tacere l'amichetta di #Fortuna": il giallo si infittisce
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Giovedì 19 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Novembre 2015, 16:54