Consip, il sistema Romeo: «Promesse a Marroni in cambio di appalti»

Consip, svelato il sistema Romeo: «Promesse in cambio di appalti»

di Valentina Errante e Sara Menafra
«Romeo voleva sapere “notizie riservate” sui bandi di gara prima della loro pubblicazione nonché indicazioni utili su come organizzarsi e preparare le offerte». Ma soprattutto aveva costruito un meccanismo elaborato. In cui prima vinceva le gare della Centrale unica d’acquisto Consip, puntando sul massimo ribasso e poi, quando l’azienda pubblica chiedeva chiarimenti, usava le sue relazioni per schivare le domande, facendosi consigliare da Marco Gasparri, funzionario dell’ufficio gare ora. Poi arriva ai rapporti “altissimi”, che gli consentiranno di conoscere l’esito delle graduatorie prima della pubblicazione. La ricostruzione del doppio livello, sottolineata dal gip Gaspare Sturzo che ha respinto l’istanza di scarcerazione dell’imprenditore arrestato per corruzione, emerge con chiarezza dalla lettura complessiva degli atti che i pm di Roma hanno depositato al tribunale del Riesame (che esaminerà il caso oggi).

Il gip scrive che Romeo dimostrava di avere varie «fonti interne» alla Consip «probabilmente anche di più alto grado rispetto a quello di Gasparri» che potevano essergli utili per «fare pressione» per vincere le gare o per - come sarebbe accaduto per la mega gara da 2,7 miliardi chiamata Fm4 - restare in cima alla lista delle concorrenti: «Romeo si era assicurato un controllo interno alla Consip volto a favorire la sua azienda ai danni dei concorrenti, della regolarità delle gare gestite da Consipi».

LE PROMESSE A MARRONI
In questo clima tanto propizio alla “Romeo gestioni srl”, secondo la ricostruzione dei carabinieri del Noe, gioca un ruolo di primo piano il legame con l’ad di Consip Luigi Marroni, stretto grazie a Carlo Russo e al presunto accordo quadro che avrebbe riguardato anche Tiziano Renzi. Quell’intesa, scrive il Noe, «attuata mediante la promessa di più prestigiosi e remunerativi incarichi governativi», nei confronti dello stesso Luigi Marroni, «avrebbe dovuto avvantaggiare il Romeo nell’aggiudicazione di commesse pubbliche bandite dalla stazione appaltante Consip ed in particolare l’assegnazione di più lotti della gara miliardiaria di facility management fm4». Marroni ha negato di essersi lasciato condizionare e non risulta vantaggi o favori.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2017, 08:49
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