Consip, il sistema Romeo: «Promesse a Marroni in cambio di appalti»
di Valentina Errante e Sara Menafra
Il gip scrive che Romeo dimostrava di avere varie «fonti interne» alla Consip «probabilmente anche di più alto grado rispetto a quello di Gasparri» che potevano essergli utili per «fare pressione» per vincere le gare o per - come sarebbe accaduto per la mega gara da 2,7 miliardi chiamata Fm4 - restare in cima alla lista delle concorrenti: «Romeo si era assicurato un controllo interno alla Consip volto a favorire la sua azienda ai danni dei concorrenti, della regolarità delle gare gestite da Consipi».
LE PROMESSE A MARRONI
In questo clima tanto propizio alla “Romeo gestioni srl”, secondo la ricostruzione dei carabinieri del Noe, gioca un ruolo di primo piano il legame con l’ad di Consip Luigi Marroni, stretto grazie a Carlo Russo e al presunto accordo quadro che avrebbe riguardato anche Tiziano Renzi. Quell’intesa, scrive il Noe, «attuata mediante la promessa di più prestigiosi e remunerativi incarichi governativi», nei confronti dello stesso Luigi Marroni, «avrebbe dovuto avvantaggiare il Romeo nell’aggiudicazione di commesse pubbliche bandite dalla stazione appaltante Consip ed in particolare l’assegnazione di più lotti della gara miliardiaria di facility management fm4». Marroni ha negato di essersi lasciato condizionare e non risulta vantaggi o favori.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2017, 08:49
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