Ucraina, cessate il fuoco dal 15 febbraio.
Ma i separatisti non firmano l'accordo di pace

Ucraina, cessate il fuoco dal 15 febbraio. Ma i separatisti non firmano l'accordo di pace in 13 punti

di Valeria Arnaldi
ROMA - Cessate il fuoco da domenica - 22 di domani, ora italiana - e ritiro delle armi pesanti. L’accordo preliminare per fermare il conflitto in Ucraina è stato firmato, ieri, a Minsk, dopo 15 ore di trattative tra Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande. Il ritiro delle armi pesanti dalla regione del Donbass dovrà iniziare non oltre il secondo giorno dall’entrata in vigore del cessate il fuoco e dovrà essere completato in quindici giorni.









A darne l’annuncio è stato il presidente russo Vladimir Putin, che ha ribadito l’accordo «sull’essenziale», lasciando intendere che ci sia ancora molto da discutere. E, forse, non solo. «Avevamo chiesto un cessate il fuoco immediato e senza precondizioni – ha dichiarato il presidente ucraino Petro Poroschenko, chiedendo all’Ue di «mantenere la pressione» su Mosca – invece la Russia ha voluto quasi 70 ore prima di farlo entrare in vigore e ha lanciato un’offensiva subito dopo la firma dell’accordo». Ma già durante i negoziati, secondo il portavoce delle forze armate ucraine Andrii Lisenko, una colonna militare russa di 50 carri armati e altri mezzi bellici avrebbe attraversato il confine.



Così, mentre Putin chiede ufficialmente alle parti «di fermare il bagno di sangue e lanciare un vero processo di pace il prima possibile», la pace, seppure temporanea, sembra già pericolosamente in bilico. «La Russia deve porre fine al suo sostegno ai separatisti in Ucraina», ha dichiarato la Casa Bianca, invitando Mosca «a ritirare gli armamenti pesanti e i suoi soldati».



Molte le questioni ancora da definire, in una situazione che rimane decisamente tesa. L’accordo è una «speranza seria» secondo il presidente francese François Hollande, che però ribadisce «non è ancora finita». Decisive saranno le prossime ore.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Febbraio 2015, 07:46