Panama Papers, via il Premier islandese. Nei guai Gianni Infantino

Panama Papers, via il Premier islandese. Nei guai Gianni Infantino

di Alessandra Severini
E' il premier islandese Sigmundur Gunnlaugsson il primo ad essere travolto dallo scandalo dei Panama Papers. Dopo le manifestazioni di piazza e le contestazioni (20.000 le persone scese in strada su 330.000 abitanti dell'isola), il primo ministro, accusato di aver nascosto all'estero 11 milioni di euro, ha prima provato a sciogliere il Parlamento poi ha deciso per il passo indietro.

Ma nuove rivelazioni rischiano di creare un terremoto anche in Francia. Secondo il quotidiano francese Le Monde, tra i nomi coinvolti nello scandalo c'è anche quello di Marine Le Pen, leader del Front National. Alcuni fedelissimi della Le Pen avrebbero organizzato «un sofisticato sistema per far uscire denaro dalla Francia tramite società di comodo e false fatture con la volontà di sfuggire al Fisco di Parigi».
Denaro finito, grazie a strutture offshore, a Hong Kong, Singapore, Isole Vergini britanniche e Panama. Anche il padre di Marine, Jean Marie, avrebbe accumulato, usando il maggiordomo come prestanome, un tesoro nei Caraibi.

Dalla Francia all'Inghilterra, i Panama Papers lambiscono anche David Cameron: il padre Ian, scomparso nel 2010, avrebbe nascosto per diversi anni al Fisco grandi somme di denaro frutto della sua attività di broker finanziario. I laburisti chiedono che il premier venga messo sotto inchiesta, mentre lui prova a difendersi: «Non ho azioni, né conti né fondi offshore».

Nei guai finisce anche Gianni Infantino, neo presidente della Fifa. Secondo il Guardian, da alcune carte risulta che Infantino, quando era capo dei servizio legali della Uefa, avrebbe avuto un ruolo in accordi relativi ai diritti tv affidati a società offshore, nell'ambito della Coppa del Mondo del 2006.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Aprile 2016, 11:07
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