Multe a chi si masturba non a scopo riproduttivo: la proposta di legge choc

Multe a chi si masturba non a scopo riproduttivo: la proposta di legge choc
Ingenti sanzioni economiche per gli uomi che si masturbano esclusivamente per fini 'ricreativi', al di fuori di cliniche mediche o banche del seme: è la bizzarra proposta di legge di una deputata texana, la democratica Jessica Farrar, avanzata nel Parlamento del suo stato. La stretta sugli uomini, tuttavia, non finirebbe certo qui: anche per poter ottenere il viagra o sottoporsi ad una vasectomia o a una colonscopia sarà necessario attendere tempi lunghissimi e ottenere il consenso di un medico.



Si tratta, ovviamente di una provocazione, a partire dal nome dato alla proposta di legge: 'Man's right to know Act'. Il titolo è una parodia di quello delle ultime leggi proposte dalla maggioranza repubblicana che impongono una nuova stretta sugli aborti, dopo che la Corte Suprema aveva giudicato incostituzionali quelle approvate nel 2013. Se le nuove leggi volute dai repubblicani creano non pochi problemi, burocratici e non solo, alle donne che hanno intenzione di interrompere una gravidanza, la provocazione della Farrar, deputata di lungo corso e prima donna ispanica parlamentare del Texas, è una perfetta parodia dei valori 'pro-life': «Va punita, con una multa di 100 dollari, ogni eiaculazione al di fuori di una vagina o di una banca del seme in quanto atto contro un bambino mai nato e delitto alla santità della vita». Tra gli altri punti, sintetizzati dal Guardian, ci sono anche il registro d'assistenza masturbatorio e vari programmi di astinenza totale supportati da associazioni no-profit.
 


Il 'Woman's right to know' repubblicano, l'unica vera proposta di legge, imporrebbe, tra le altre cose, l'obbligo per i medici di registrare e far ascoltare tramite un sonogramma il battito cardiaco del feto, oltre a descriverlo per almeno 24 ore complessive prima di procedere ad un'interruzione di gravidanza. Jessica Farrar ha commentato così: «La mia è solo una provocazione, ma non c'è niente da ridere di fronte ai tentativi di uno stato di impedire alle donne il diritto di accesso ad una sanità sicura. I cittadini texani devono avere tutti pari diritti, indipendentemente dal sesso».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2017, 12:38
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