Isis, nuovo scempio: l'antica città assira
di Nimrud distrutta e rasa al suolo -Foto/Video

Isis, nuovo scempio: l'antica città assira di Nimrud distrutta e rasa al suolo

di Claudio Fabretti
ROMA - La devastazione di statue e bassorilievi a colpi di piccone e frese. Poi il bulldozer che entra in azione spazzando via i monumenti e una carica di esplosivo che sbriciola tutto.



La barbarie jihadista mette la firma su un nuovo scempio contro l'umanità: il sito iracheno di Nimrud, risalente a oltre 3.000 anni fa, è stato raso al suolo. La conferma della devastazione, denunciata dagli iracheni a marzo, è arrivata da un video di 7 minuti pubblicato dall'Isis. «Grazie a Dio, abbiamo distrutto tutto quello che è stato adorato senza Allah», recita un miliziano all'inizio del filmato. E chi ha condannato le devastazioni nel museo di Mosul e nella cittadina di Hatra - prosegue il comunicato - è «una canaglia», mentre i musulmani che hanno criticato lo Stato islamico «non hanno Allah nel cuore». «Abbatteremo le croci e demoliremo la Casa nera in America», grida un altro miliziano, attaccando la cristianità e gli Usa.











L'Unesco ha bollato la distruzione del sito come «un crimine di guerra». Ma è soprattutto un crimine contro la cultura e la storia dell'umanità. Nimrud, la biblica Calah, è un sito assiro che si trova a sud di Mosul, seconda città irachena identificata come l'antica Ninive, sotto il contro dei miliziani dal giugno scorso sulle sponde del Tigri. Nimrud fu fondata dal re Shalmaneser (1274-1245 avanti Cristo) e divenne capitale dell'impero assiro sotto Assurbanipal II (883-859 avanti Cristo) arrivando ad avere 100.000 abitanti.











Ma l'offensiva dell'Isis prosegue anche nel sud del paese, dove i seguaci di Baghdadi hanno lanciato un'offensiva contro la principale raffineria irachena, quella di Baiji, che l'esercito sarebbe riuscito a respingere infliggendo gravi perdite agli avversari. I militari iracheni assicurano di «avere il pieno controllo dell'impianto», ma quelli dell'Isis sostengono di aver conquistato il 50% della raffineria.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Aprile 2015, 14:49
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