Gerusalemme, ancora sangue nelle strade.
Israele isola il quartiere arabo con un muro

Gerusalemme, ancora sangue nelle strade. ​Israele isola il quartiere arabo con un muro

di Valeria Arnaldi
ROMA - Un muro di cemento, lungo qualche decina di metri, eretto per proteggere i residenti nel quartiere ebraico di Armon HaNatziv dal lancio di sassi e bottiglie incendiarie dal vicino rione palestinese di Jabal Mukaber.





Gerusalemme si divide e alza, letteralmente, un muro tra i quartieri che, nei giorni passati, sono stati più caldi e più colpiti. Obiettivo, difendere, attraverso quello “scudo” rimovibile, gli israeliani che vivono accanto alla zona palestinese, nelle scorse settimane più volte sottoposti agli attacchi. Sulla base del muro, la scritta “Blocco poliziesco temporaneo”, perché - le istituzioni ribadiscono - il muro sarà rimosso non appena cesseranno le violenze. La sua stessa costruzione è, però, metro di una tensione che non accenna a scemare.



Alcune delle abitazioni ebraiche erano già protette da alte reti di metallo, ormai ritenute insufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini. Rimovibile in breve tempo - le lastre sono solo appoggiate sull'asfalto - il muro non impedisce ai palestinesi di raggiungere gli altri quartieri. aNon ha valore politico - assicura il portavoce del ministero degli esteri Emanuel Nahshon - È solo uno degli aspetti in più delle nostre misure di sicurezza». Ciò non significa che non si stiano prendendo misure offensive. «Israele colpirà le fonti finanziarie del Movimento islamico nel Paese, considerato il primo istigatore», ha annunciato il premier Benyamin Netanyahu.

Scontri e attentati, intanto, continuano. A Beer Sheva, nel sud di Israele, due terroristi hanno sparato sulla folla alla stazione centrale. Il primo bilancio parla di un israeliano morto e almeno cinque feriti, tre dei quali gravi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Ottobre 2015, 12:46
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