Berlino, strage ai mercatini di Natale. Merkel: "No alla paura".
Rilasciato 23enne pachistano, autista killer in fuga. Isis rivendica

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BERLINO - Il pachistano fermato per l'attentato con tir a Berlino è stato rilasciato. Lo scrive l'agenzia Dpa citando la procura federale a Karslruhe. Il fermo non è stato tramutato in arresto. E l'autista killer sarebbe ancora in fuga, armato.

SITE: "L'ISIS RIVENDICA L'ATTENTATO" L'agenzia di stampa dell'Isis, Amaq news agency, ha rivendicato l'attentato di Berlino chiamando il terrorista un «soldato dello Stato islamico». Lo riferisce su Twitter Rita Katz, la direttrice del Site, il sito che monitora l'estremismo islamico sul web. «Èuna vendetta per gli attacchi in Siria», è scritto sulla rivendicazione.

L'anticipazione dai media: secondo quanto riferisce la Welt sul sito online, «la polizia di Berlino ritiene» che
«il pachistano arrestato ieri sera non sia il guidatore del tir» e che questi sia ancora «armato e a piede libero». La Welt scrive di aver appreso la notizia da alti funzionari della sicurezza. Anche la Bild online riporta la stessa notizia ma con un punto interrogativo: «La polizia ha il falso uomo?»

Il presidente della polizia di Berlino, Klaus Kandt, ha confermato nella conferenza stampa in corso a Berlino con il sindaco della città di «non poter dire che l'uomo arrestato ieri sia l'autista» del tir. «Le indagini sono ancora in corso», ha proseguito Klaus, «abbiamo diverse possibilità per verificare le tracce di Dna o della presenza di polvere da sparo, questo continua ancora, ma in verità, secondo le mie informazioni, non è sicuro che si tratti davvero dell'autista».

Secondo informazioni della Welt, il presunto attentatore di ieri a Berlino e poi rilasciato si chiama Navid B., un 23enne pachistano nato l'1 gennaio 1993 a Turbat e arrivato in Germania l'11 febbraio di quest'anno attraverso il confine con l'Austria di Passau. Il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha confermato che «la persona arrestata ieri è originaria del Pakistan», e ha precisato che è entrato in Germania «il 31 dicembre» e «registrato» come profugo. Poi «è comparso a Berlino a febbraio». L'esame della sua domanda di asilo non è conclusa e il suo nome non compare nelle banche dati antiterrorismo, ha detto il ministro.


 


NESSUN LEGAME CON L'ITALIA Il camion che ha fatto strage al mercatino di Natale a Berlino era partito dall'Italia il 16 dicembre ma non c'è alcun collegamento tra l'attentato e il nostro paese. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della sicurezza, il Tir ha passato la frontiera del Brennero attorno alle 18 di venerdì scorso, dopo aver caricato dei laminati in uno stabilimento della Brianza, in Lombardia. 

MERKEL: "NON VOGLIAMO VIVERE PARALIZZATI DALLA PAURA" «Questo è un giorno molto duro», ha detto la cancelliera Angela Merkel in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa da varie tv. «Dobbiamo desumere che si tratti di un attentato terroristico», ha aggiunto. «Penso innanzitutto ai morti e ai feriti, 12 persone che ieri erano fra di noi, festeggiavano e avevano progetti per i giorni di festa, non sono più tra noi». Rivolgendosi ai feriti, la cancelliera ha aggiunto: «Voglio che sappiano che noi tutti siamo con loro e speriamo che possano guarire e continuare a vivere». 

«Non vogliamo vivere paralizzati dalla paura e dal male», ha detto la Merkel, aggiungendo che non si rinuncerà ai mercatini di Natale. «Anche se in queste ore risulta difficile troveremo la forza per vivere come desideriamo in Germania, liberi, insieme e aperti», ha detto. «So che per noi tutti sarebbe particolarmente difficile da tollerare se si confermasse che a compiere questo atto è stata una persona che ha chiesto protezione e asilo in Germania».


 


POLACCO MORTO PER GLI SPARI Il polacco che era sul tir a Berlino come passeggero è morto perchè colpito da colpi di arma da fuoco. Lo riferisce il sito dell'emittente N-Tv citando il ministro dell'Interno del Brandeburgo, Karl-Heinz Schroeterun che partecipava a una teleconferenza di ministri dell'Interno regionali tedeschi. 

IRRUZIONE DELLA POLIZIA AL CAMPO PROFUGHI Secondo quanto riferisce Die Welt, unità speciali della polizia hanno fatto irruzione attorno alle 4 di questa mattina in un hangar dell'ex aeroporto di Tempelhof, a Berlino, dove da un anno è stato allestito un grande campo che accoglie i profughi.
L'azione sarebbe collegata alle indagini per ricostruire il contesto del presunto attentatore che ieri ha fatto strage nel mercatino di Natale.


 
 


Secondo quanto riferisce la Zdf, il presunto attentatore avrebbe «abbandonato il tir dopo l'azione fuggendo in direzione est». È stato però individuato e inseguito da alcuni testimoni che hanno avvertito la polizia. L'uomo ha attraversato il Tiergarten, grande parco al centro di Berlino, ed è stato poi bloccato dalla polizia all'altezza della Colonna della vittoria, a poco più di un chilometro di distanza dal luogo della strage.

Berlino come Nizza, un camion piomba sulla folla: le analogie

L'uomo sospettato di aver deliberatamente lanciato un camion contro la folla a Berlino sarebbe arrivato in Germania seguendo la rotta balcanica. Lo hanno riferito fonti della sicurezza all'agenzia stampa Dpa. L'uomo, che ha usato varie identità, proviene dal Pachistan o dall'Afghanistan, riferiscono le fonti. Registrato presso le autorità in febbraio, viveva in un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Berlino.


È in corso intanto la rimozione della motrice del tir che ieri sera ha causato la morte di 12 persone e il ferimento anche grave di altre 48. L'operazione viene mostrata in diretta da emittenti di notizie come N-Tv e N24. Il mezzo, ora staccato dal rimorchio, è nero e ha il vetro molto danneggiato con un grosso foro sul lato del guidatore. Si sta provvedendo a fissarlo a un'altra motrice, verde, con lampeggianti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Dicembre 2016, 09:18
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