Il sex club svizzero non teme il 'superfranco'.
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Il sex club svizzero non teme il 'superfranco'. "I nostri clienti sono tutti frontalieri"
LUGANO - Anche se l'oro è salito e il franco è schizzato alle stelle, c'è un luogo che non sembra risentire della guerra delle valute che si è scatenata tra le banche centrali in vista del Quantitative Easing che la Bce dovrebbe lanciare il 22 gennaio.







Dopo la decisione della Banca Nazionale Svizzera di abbandonare l'ancoraggio del franco con l'euro «per noi non cambia niente, è tutto normale», assicura Bernhard Windler, amministratore del Bar Oceano di Lugano, nel Canton Ticino, «l'unico club» sexy «ad avere il permesso cantonale» per lavorare nel settore più antico del mondo, come tiene a far notare il manager.



Il forte apprezzamento della valuta elvetica, che spaventa le imprese della Confederazione perché avranno molta più difficoltà ad esportare le proprie merci, viene guardato serenamente dalle parti di Pazzallo, il sobborgo di Lugano piazzato strategicamente vicino all'autostrada in cui opera il club, in attività dalla seconda metà degli anni Novanta: «Noi abbiamo molti clienti dall'Italia, circa il 70-80%. Il prezzo rimane in franchi. C'è la possibilità di pagarlo in euro e c'è l'adeguamento, ma non cambia assolutamente niente».



Al Club Oceano sono tranquilli sia perché la domanda di sesso a pagamento non segue pedissequamente il normale ciclo economico, ma anche perché, spiega Windler, «l'80% della clientela italiana è composta da frontalieri», i lavoratori che risiedono in Italia ma lavorano nella Confederazione, «che hanno avuto comunque un bell'aumento di stipendio e hanno qualcosina in più da spendere».
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Gennaio 2015, 09:47
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