Magnate russo morto nel 2012, caso riaperto.
La polizia: "Forse è stato avvelenato"

Magnate russo morto nel 2012, caso riaperto. La polizia: "Forse è stato avvelenato"
LONDRA - Caso riaperto. Aleksandr Perepilichnyy, uomo d'affari russo morto in Gran Bretagna nel 2012 in quello che la polizia chiuse allora escludendo ipotesi di omicidio, potrebbe esse stato avvelenato.



Secondo i media britannici, che citano legali di famiglia, nuovi esami tossicologici hanno permesso invece di ritrovare sul luogo della morte tracce di una sostanza velenosa rara: Gelsemium Elegans, secondo la denominazione scientifica. La Bbc ricorda che Perepilichnyy, businessman russo di media caratura, mori' all'improvviso a 44 anni nella sua residenza nel Surrey. E che due anni prima aveva trasmesso alla magistratura svizzera documenti che denunciavano un presunto riciclaggio di proventi di corruzione per 240 milioni di dollari da parte di funzionari del fisco russo e mafiosi dell'ex Urss.



Di qui, ora, il sospetto di avvelenamento. Il Times, anzi, lo da' gia' per certo, paragonando la vicenda a quella di Aleksandr Litvinenko, l'ex spia del Kgb legata a Boris Berezovski divenuto transfuga nel Regno Unito e voce critica del Cremlino, che fu ucciso a Londra da una dose di polonio radioattivo. La Bbc, tuttavia, precisa che nel caso di Perepilichnyy mancano per ora prove: per sapere se tracce di veleno siano davvero anche all'interno del suo corpo, bisognera' riesumarne i resti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Maggio 2015, 15:57
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