Maxi manovra: oggi il giorno decisivo,
ma l'Europa potrebbe bocciarla

Maxi manovra: oggi il giorno decisivo, ​ma l'Europa potrebbe bocciarla

di Alessandra Severini
ROMA - Matteo Renzi è ottimista e insieme ai tecnici del ministero dell'Economia lavora agli ultimi nodi della maxi manovra che il Consiglio dei ministri varerà oggi pomeriggio. Dall'Europa però giungono voci poco rassicuranti: la Commissione potrebbe bocciare la legge di stabilità da 30 miliardi annunciata dal premier.



I rigoristi europei chiedono infatti un aggiustamento strutturale di bilancio dello 0,7% del Pil, più o meno 11,2 miliardi di euro. Il ministro dell'Economia Padoan, ha invece confermato che non si andrà oltre lo 0,1%, cioè 1,6 miliardi. Una bella differenza, anche se Renzi è determinato a difendere la sua “manovra”, lasciando che il debito sfiori il limite massimo del 3% per liberare risorse destinate a stimolare ripresa e consumi. E conferma il taglio dell'Irap da 6,5 miliardi, l'azzeramento dei contributi per neo assunti a tempo indeterminato e la stabilizzazione del bonus Irpef da 80 euro.



Il taglio della componente lavoro dell'Irap piace alle imprese. Il presidente di Confindustria Squinzi esulta: «Realizza un nostro sogno». Per le imprese l'intervento potrebbe tradursi in un risparmio di 850 euro l'anno per ogni lavoratore. Dovrebbe favorire l'occupazione invece la misura che prevede per le nuove assunzioni a tempo indeterminato il versamento dei contributi a carico dello Stato e non del datore di lavoro per i primi tre anni.



Ma novità potrebbero riguardare anche le famiglie numerose. A seguito del pressing del Nuovo centrodestra, nella manovra verranno previsti 500 milioni da destinare loro. «Abbiamo chiesto - spiega Paolo Tancredi, capogruppo Ncd in commissione Bilancio - di alzare la soglia di reddito che dà diritto al bonus di 80 euro nel caso di famiglie monoreddito con minori a carico». Con due figli la soglia non sarebbe più di 26 mila ma potrebbe essere portata a 30 mila e oltre per chi ha tre o più figli. Ma è un intervento costoso e «potrebbe essere rinviato a un nuovo decreto». Più semplice sarebbe invece aumentare la detrazione fiscale attuale prevista per i figli a carico (950 euro annui per figlio sopra i tre anni) per chi ha tre o più figli.



Ancora molto incerta invece l’introduzione della possibilità di anticipare il Tfr direttamente in busta paga per chi lo chiede. Il problema rimangono le coperture delle ambiziose misure. Un aiuto potrebbe arrivare dalla lotta all’evasione ma l’accordo europeo sullo scambio automatico di informazioni per la piena trasparenza fiscale entrerà in vigore solo dal 2016. Le aspettative sulla legge di stabilità sono comunque alte. I dati di settembre mostrano un’Italia ancora in deflazione con l’ennesimo calo dei prezzi dello 0,2%. Particolarmente significativo è il dato diffuso dall’Inps sul numero di lavoratori domestici italiani. Solo il 21% delle colf è italiano ma in due anni la crescita degli italiani è stata quasi del 4%.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Ottobre 2014, 11:38
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