Due canne avvolte da un nastro isolante, attaccate ad un'impugnatura rudimentale, fissata in una sorta di tracolla nera. Sarebbe questa l'arma con cui il 41enne Tetsuya Yamagami ha ucciso l’ex premier giapponese Shinzo Abe durante un evento elettorale a sostegno di un candidato del Partito Liberal Democratico a Nara, città della zona centro-meridionale di Honshu.
L'attentatore, ex militare delle Forze di autodifesa, cha ha servito per circa tre anni nella Marina, si è deciso a colpire Abe perché «insoddisfatto per l'operato dell'ex capo politico». Tetsuya è riuscito ad eludere la sorveglianza degli agenti di sicurezza e si è avvicinato alle spalle dell'ex premier, sparando i due colpi da distanza molto ravvicinata. In seguito l'uomo ha tentato di allontanarsi, finendo per essere poi bloccato dalla polizia.
Le armi fai-da-te
Non è la prima volta che questo tipo di armi viene utilizzato per colpire obiettivi a distanza ravvicinata. Tornando indietro con la memoria, possiamo ricordare, tra i tanti, l'attacco alla sinagoga di Halle, città extracircondariale della Sassonia-Anhalt in Germania, quando un neonazista ha utilizzato una mitraglietta e un fucile a pompa realizzati da lui stesso. «Carlo», invece, è il nome una sorta di Uzi artigianale utilizzata nei territori palestinesi in dozzine di episodi. Celebre poi la vicenda di Phil Luty, estremista di destra inglese noto per la produzione di armi da fuoco fatte in casa e di manuali che fornivano istruzioni sul loro utilizzo.
A military veteran carrying what appears to be a homemade weapon has been arrested over the shooting of former Japanese PM Shinzo Abe https://t.co/Y3B8h7dC3I pic.twitter.com/7RQO9TUyB3
— Daily Mail Online (@MailOnline) July 8, 2022
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2023, 17:55
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