C’è chi scappa, chi si arrende e chi si ingegna per aiutare gli altri a fuggire. Quando il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione di circa 300.000 soldati per la guerra in Ucraina, migliaia di uomini in età militare si sono mossi verso i confini della Federazione, preferendo l’esilio a un conflitto nel quale non credono. Tra loro c’è Ilya Flaks, trasferitosi a Baku, la capitale del vicino Azerbaigian, poco dopo l’inizio dell’invasione. Bloomberg, in un reportage, racconta la sua storia e quella di tanti uomini come lui, costretti ad abbandonare lavoro, casa e famiglia per sottrarsi a una guerra che ritengono insensata.
L’ANTICIPO
E sono tanti, a giudicare dalle chiamate di amici e conoscenti che Flaks ha cominciato a ricevere subito dopo l’avvio dell’”operazione speciale” da parte del Cremlino. Volevano andarsene, chiedevano come fare. Flaks ha avuto l’idea: noleggiare un aereo e fingere che i passeggeri si recassero a un convegno. Così contatta una compagnia aerea locale che gli offre un Airbus A319, che il governo azero aveva usato una volta, con 55 posti. Conclude l’accordo, ma i proprietari gli chiedono 100 mila dollari di anticipo. È un venerdì e Flaks trascorre i due giorni successivi a racimolare i soldi: ottiene un prestito dalla sorella del suo socio in affari, il pagamento anticipato da un contatto a Baku con otto potenziali passeggeri e, soprattutto, prezioso contante dalla sua preziosa Mercedes-AMG, auto sportiva venduta poco prima di lasciare Mosca. La moglie non nasconde la sua preoccupazione per il progetto, lui però procede imperterrito: «Non abbiamo pensato affatto ai soldi - racconta - Volevamo aiutare». Sparge la voce sui social, spiega del volo che sta organizzando precisando che, chi fosse interessato, avrebbe dovuto agire in fretta. «Meglio i dollari, anche i rubli ok. Pagamento all’arrivo non accettato», le regole d’ingaggio diramate via Telegram. Certo 2.500 dollari a biglietto non sono economici, tuttavia nei giorni successivi al discorso di mobilitazione pronunciato da Putin i voli per il Montenegro e la Turchia erano aumentati di dieci volte, a 5.000 dollari e oltre.
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I PASSEGGERI
Alla fine, dozzine di persone si sono presentate al luogo dell’appuntamento per concludere l’affare, un caffè nella periferia di Mosca, dove hanno incontrato l’assistente di Flaks.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Gennaio 2024, 13:39
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