Censimento Istat sulle imprese italiane: 7 su 10 hanno avviato politiche di welfare a favore delle donne
Un «dato sorprendente», secondo gli stessi ricercatori dell’Istituto Centrale di statistica che hanno voluto indagare per la prima volta sulla responsabilità sociale delle imprese (triennio 2016-208). Dalla ricerca emerge l’impegno futuro del welfare aziendale, secondo quanto dichiarano le stesse aziende nei programmi di rafforzamento delle azioni per il triennio 2019-2021.
Nella parte riguardante la persona e la famiglia, la flessibilità dell’orario di lavoro - fattore fondamentale per le donne lavoratrici - si prevede vengano prese in considerazione misure specifiche in quasi un’azienda su due: il 47,3%, una percentuale che nelle previsioni delle imprese conta di arrivare a breve al 48,3%.
L'attenzione poi si sposta ai permessi per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, attualmente è al 22,5% ma crescerà al 30,5%; i permessi/congedi/part time alla nascita di un figlio registrano il 25,5% (arriverà al 33,2%) nella vita aziendale. Comunicazione dei diritti alla genitorialità, per un’impresa su cinque (20,5%; salirà al 27,3%).
Ancora scarsa la presenza di asili nidi aziendali gratuiti o a condizioni agevolate: appena l’1,7% delle imprese; entro il 2021 si promette che si salirà al 4,1%. Bassa anche la percentuale di sostegni economici alle famiglie: 7,8% (11,4%). La possibilità di smart working si attesta al 10,3%, conta di arrivare al 13,9%.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2020, 08:52
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