L'Unesco ai giornalisti, usate il linguaggio appropriato per raccontare le violenze sulle donne

L'Unesco ai giornalisti, usate il linguaggio appropriato per raccontare le violenze sulle donne

di Franca Giansoldati
Una donna su tre nel mondo è stata segnata dalla violenza fisica o sessuale nel corso della vita, praticamente «un flagello sistematico che persiste nella sua invisibilità». L'Unesco ha pubblicato un dossier per sensibilizzare i mass media ad affrontare il tema della violenza con il linguaggio giusto, in modo equilibrato ed etico. Troppo spesso le discriminazioni o la veicolazione di stereotipi nascono da una narrazione dei fatti scorretta.

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Si tratta di una specie di manuale che inquadra la grande sfida dell'uguaglianza di genere per le nuove generazioni. I temi affrontati sono tanti e comprendono i matrimoni precoci, la violenza domestica, le mutilazioni genitali femminili, i cosiddetti crimini d’onore, la tratta delle donne, l’odio sessuale in rete e la violenza sulle donne nei conflitti. «Affrontare la violenza di genere  significa trattare un tema che riguarda l’umanità intera, significa riflettere sui pregiudizi, sugli stereotipi e contribuire a rompere il silenzio e a far uscire la questione dalla sfera privata dove la violenza sulle donne è ancora troppo spesso relegata».

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«I media sono le nostre finestre sul mondo» sottolinea l’Unesco, e possono avere un impatto e un ruolo importante nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere perché hanno il potere e la capacità di ispirare un cambiamento nelle norme, negli atteggiamenti e nei comportamenti scegliendo di far sentire la propria voce.

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Per l’Unesco, è importante che sul fenomeno si accenda la luce giusta. Per questo si è pensato a una guida pratica che comprende esempi specifici, consigli pratici, definizioni, dati e raccomandazioni sui vari tipi di violenze, ad esempio dalle spose bambine ai matrimoni forzati, dalla mutilazione genitale femminile alle molestie sessuali e online fino alla violenza sessuale sulle donne come arma di guerra.

Migliorando la copertura mediatica sul tema, sottolinea l’Unesco, rompendo il silenzio e segnalando regolarmente i casi, i giornalisti hanno il potere di far luce sulla portata e sulle implicazioni individuali e collettive della violenza contro le ragazze e le donne e possono contribuire a porre fine a questi crimini.

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Novembre 2019, 17:42
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