Noemi, oggi la prima udienza con l'assassino: «Era capace di intendere». Ma la difesa ha dei dubbi - VIDEO

Noemi, oggi la prima udienza con l'assassino: «Era capace di intendere». Ma la difesa ha dei dubbi

di Alessandro CELLINI
LECCE - «Lucio non sta bene, è molto segnato da quanto avvenuto». Lo ha detto questa matitna Luigi Rella, legale di Lucio M. che questa mattina era presente presso il Tribunale dei Minorenni di Lecce per l'incidente probatorio sull'omicidio di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia del cui omicidio si è auto-accusato il ragazzo, all'epoca dei fatti 17enne, e fidanzato della vittima, il quale però lo scorso mese ha ritrattato la confessione e ha accusato del reato un meccanico di Salve (Lecce), F.N. Noemi scomparve da casa il 3 settembre 2017 da Montesardo, frazione di Alessano e il suo corpo venne ritrovato il successivo 13 settembre sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrignano del Capo. Secondo quanto emerse dall'autopsia, prima di essere uccisa Noemi Durini venne picchiata, probabilmente a mani nude, e successivamente accoltellata al capo e al collo. Lucio, oggi 18enne, detenuto nell'istituto penitenziario minorile di Quartuccio, in Sardegna, è arrivato alle 8.30 a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria dai vetri oscurati. Gli avvocati delle parti hanno discusso sulla perizia redatta dai periti nominati dal Tribunale che hanno confermato la capacità di intendere e di volere del 18enne al momento del fatto, nonché la capacità di stare in giudizio. Lucio, presente in aula, non è stato ascoltato. «Non era previsto, - ha chiarito il suo legale Luigi Rella - anche perché non sta bene, è molto segnato. La carcerazione non piace a nessuno, specie a un ragazzo di quella età. Mi ha chiesto che vorrebbe un'altra sistemazione diversa dall'istituto penitenziario dove si trova, ma gli ho spiegato che per fatti del genere non possiamo farci illusioni particolari». La difesa del giovane, accusato di omicidio volontario con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà, si è riservata la possibilità di avanzare un nuovo accertamento peritale, giacché dalla perizia psichiatrica depositata dai periti della Procura dei Minorenni di Lecce, emergerebbero «una serie di contraddizioni e incompletezze, con valutazioni finali che non condividiamo», conclude Rella. «Siamo fiduciosi, attendiamo il prosieguo del procedimento in maniera molto più tranquilla», ha detto uno dei legali della famiglia Durini, avvocato Mario Blandolino.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Febbraio 2018, 19:39
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