Pugni e insulti razzisti ad un avversario: calciatore squalificato per 14 giornate

La società Leini si è dissociata dal comportamento del tesserato

Pugni e insulti razzisti ad un avversario: calciatore squalificato per 14 giornate

Quattordici giornate di squalifica per i pugni e gli insulti razzisti a un avversario: questo il provvedimento preso per un calciatore del Leini, una squadra che milita nel campionato dilettanti piemontese di seconda categoria. Secondo il referto arbitrale, lo scorso 20 novembre, durante la partita Leini - La Romanese, il giocatore ha rivolto all'avversario «una frase di chiaro ed inequivocabile contenuto discriminatorio, dopo di che lo colpiva con due pugni al volto ed un calcio al fianco».

Le scuse della società al termine della partita

Il giudice sportivo, come riporta il comunicato ufficiale, ha apprezzato le scuse rivolte al termine della gara dal capitano della società Leinì e dal vicepresidente della stessa al giocatore vittima degli insulti e delle botte, ma questo «non vale ad attenuare la gravità della condotta del calciatore, tanto più che non risultano essere state formulate scuse dirette da parte dell'autore del gesto». La società Leini, tramite il presidente, ha fatto pervenire agli uffici del comitato regionale della Figc una nota con la quale si è dissociata dal comportamento del tesserato. Il calciatore della Romanese vittima dell'aggressione è stato a sua volta squalificato per due giornate per condotta violenta, visto che ha reagito colpendo a propria volta l'avversario.


Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Novembre 2022, 16:46