Argentina, India, Torlonia: i Teatri di Roma affrontano tradizione e contemporaneità. La verità in tutte le sue forme

Argentina, India, Torlonia: i Teatri di Roma affrontano tradizione e contemporaneità. La verità in tutte le sue forme

di Silvia Natella
Tradizione e contemporaneità si fondono nella proposta che il Teatro di Roma lancia per la nuova stagione 2018/2019. Con 580 alzate di sipario e al motto Teatro. Le forme della verità i palcoscenici dell’Argentina, dell’India e del Torlonia mirano a trasformarsi da fabbrica di sogni ad agorà civile dall’identità allargata.


In cartellone produzioni pluripremiate affiancheranno spettacoli di talenti emergenti attingendo al repertorio tradizionale, ma con un occhio al nuovo e al panorama internazionale. Un teatro che parla al presente, declinandosi in ben 15 percorsi: dalla rilettura di classici come il capolavoro eduardiano Questi Fantasmi - per la regia di Marco Tullio Giordana - all’adattamento di romanzi e trasposizioni cinematografiche celebri.

Aminta di Torquato Tasso rivive così con Antonio Latella ed Emma Dante riscrive la fiaba popolare di Gianbattista Basile portando in scena La Scortecata (foto). Dedicata al mondo femminile la pièce della drammaturga Lucia Calamaro Si nota all’imbrunire con Silvio Orlando come interprete. E Deversivo scritto, diretto ed interpretato da Eleonora Danco. Non mancheranno anche quest’anno sezioni sulla memoria e l’impegno civile, produzioni originali, collaborazioni e spazi dove formare gli autori e gli attori del futuro.

Tre nuove figure artistiche seguiranno progetti volti a una platea sempre più ampia: Massimo Popolizio all’Argentina, Lisa Ferlazzo Natoli alla factory targata India e Michele Di Stefano per la danza. «Una programmazione all’insegna della continuità, ma con alcune novità», spiega il direttore Antonio Calbi mostrando l’immagine, firmata da Saudek, scelta per rappresentare l’intera proposta: il ritratto di una donna che regge un teschio. Il simbolo del dubbio amletico, in una stagione ricca anche di opere shakespeariane, sintetizza così il principio pluralistico che ispirerà gli undici mesi di attività. 



Respiro internazionale con la produzione de “La Maladie de la mort” della regista britannica Katie Mitchell. L’artista, nota per il connubio tra teatro e tecnologia, porta in scena un adattamento cinematografico “live” del racconto di Marguerite Duras. Uno spettacolo vietato ai minori che avrà come protagonista l’attrice Jasmine Trinca. 

I PROGETTI SPECIALI

THE DEEP BLUE SEA
Luca Zingaretti firma la regia di una produzione originale e dirige la moglie Luisa Ranieri nel testo dell’inglese Terence Rattigan (dal 20/11) interamente costruito su un personaggio femminile vittima delle proprie scelte.

BARRY LYNDON
Giancarlo Sepe, protagonista della scena underground romane, porta in scena una produzione del Teatro di Roma ispirata al romanzo e al celebre film di Stanley Kubrick (dal 23/10). 

IL NEMICO DEL POPOLO
Massimo Popolizio, dopo il successo di Ragazzi di Vita, si confronta con il classico di Henrik Ibsen, tragica e lucida analisi del rapporto tra etica e ambiente. L’interprete è Maria Paiato (dal 20/03)
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Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Giugno 2018, 02:40
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