Simonetta Cesaroni, la svolta del delitto di via Poma in una macchia di sangue

Potrebbe essere una traccia ematica del killer la chiave del mistero. Oggi sul luogo del delitto c'è un bed and breakfast

Simonetta Cesaroni, la svolta del delitto di via Poma in una macchia di sangue

di Emilio Orlando

Una macchia di sangue del gruppo A positivo trovata sulla maniglia di una porta sta per cambiare lo scenario del delitto di via Poma, quando fu uccisa Simonetta Cesaroni. Quella traccia ematica, dopo 32 anni, ora potrebbe essere associata a qualcuno degli indagati. La Procura capitolina ci sta lavorando. E a breve anche la commissione parlamentare antimafia aprirà un'inchiesta per ripercorrere i depistaggi che vennero utilizzati per coprire i responsabili di uno dei cold case finora senza soluzione. 

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Un bed and breakfast sul luogo del delitto


Tutto avverrà, però, attraverso le sole carte d'indagine senza poter fare nuovi sopralluoghi di Polizia scientifica nell'appartamento dove avvenne l'omicidio. Infatti la scena del crimine del delitto Cesaroni è oramai diventata un bed and breakfast di lusso. Camere in affitto in quello che una volta era l'ufficio degli Ostelli della gioventù dove, il 7 agosto 1990, Simonetta Cesaroni fu massacrata con 29 coltellate, al terzo piano di via Carlo Poma 2.
Oggi in quell'ambiente - proprio nel punto dove è stata uccisa Simonetta - campeggia addirittura un cuore accanto ad un letto. Il ricordo della ragazza comunque è sempre vivo: tra i familiari, tra gli amici e anche in chi, dopo tanti anni, ha deciso di comprare l'ex sede dell'Aiag.

Un cuore per Simonetta


È stato un alto funzionario pubblico romano, che già all'epoca del delitto viveva nel complesso di via Poma insieme al padre, a rilevare l'appartamento al terzo piano e ad avviare la fiorente attività ricettiva.

Non senza rendere omaggio a Simonetta. Tra le varie stanze, arredate con stile glamour, ce n'è una particolare: l'ufficio di Simonetta. Il titolare ha posizionato un letto bianco sul quale campeggia un enorme cuore bianco da un lato e rosso dall'altro, installato nel punto esatto in cui la polizia, trovò il corpo martoriato di Simonetta, nuda, con le gambe divaricate e in una pozza di sangue.

Il movente passionale


Il suo omicidio, secondo gli inquirenti, ebbe un movente sessuale: qualcuno che amava o voleva possedere la ragazza avrebbe tentato un approccio ma, al rifiuto di lei, sarebbe scattata la furia assassina. A indicare che il gesto sarebbe opera di uno spasimante insoddisfatto è il modus operandi, con quelle 29 coltellate inferte con rabbia anche nella zona inguinale di Simonetta. Le indagini ripartiranno proprio dai depistaggi che sono intervenuti, dalle contaminazioni e da strani personaggi finora mai sfiorati dalle indagini.

 


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2022, 18:05
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