Via Poma, continua la maledizione: un altro avvocato suicida

Via Poma, continua la maledizione: un altro avvocato suicida

di Emilio Orlando
Un altro avvocato suicida nel palazzo dei misteri. Una maledizione sembra avvolgere il sontuoso comprensorio di Via Carlo Poma 4 a Roma. L’avvocato settantaseienne Domenico Gentile, che ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa, aveva lo studio dove esercitava la professione forense proprio in via Poma nel quartiere Prati.

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Proprio in uno di quegli appartamenti il 7 agosto del 1990 venne trovato il cadavere di Simonetta Cesaroni che venne assassinata con ventinove coltellate. Un delitto ancora irrisolto considerato uno dei maggiori cold case italiani. Ma non è il solo caso ad aver “insanguinato quel condomino”.



Nel 2009 l’avvocato penalista Massimo Buffoni venne trovato morto con un proiettile alla testa e la rivoltella tra le gambe.
Il professionista cinquantenne si era suicidato, poche ore prima che il suo corpo venisse scoperto. L’uomo era molto stimato e conosciuto negli ambienti giudiziari ed era il difensore di imputati importanti nell’ambito di grossi processi legati ad alcuni scandali scoppiati anni fa nella Capitale che fecero tremare i palazzi del potere. Sempre nello stabile “maledetto” in una piovosa sera di ottobre del 1984 venne tramortita a bottigliate e soffocata con un cuscino l’anziana e ricca ereditiera sessantottenne Renata Moscatelli. Un altro caso irrisolto che rende ancora più pieno di misteri e di atmosfera noir quel dedalo di corridoi, pianerottoli e sotterranei di via Carlo Poma.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Giugno 2019, 21:38
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