Roma, scoperto un fortino della droga. Il business era gestito in famiglia
San Cesareo, in manette uno spacciatore con i due figli
di Mario Antoni
Un villino in campagna trasformato in un fortino per la vendita della droga. L'attività di spaccio, gestita da un'intera famiglia, nella casa di San Cesareo, un comune sulla via Casilina, a poca distanza dalla Capitale, era talmente conosciuta per la qualità della droga che attirava i tossicodipendenti anche da Roma. Tanto intenso era il via vai, che la voce che nel casolare si spacciasse droga è arrivata fino alla polizia del VIII distretto di Tor Carbone. La posizione strategica dell'abitazione permetteva alla famiglia di pusher composta dal cinquantacinquenne Luca Borghi e ai figli, Matteo e Lorenzo di 26 e 23 anni, di controllare da quale lato stavano per avvicinarsi le forze di polizia. Non solo. Il casello dell'autostrada Roma - Napoli, a pochi chilometri dalla località, rendeva agevole e con pochi rischi il rifornimento di sostanze stupefacenti dalle località di produzione.
Quando gli investigatori in borghese della polizia giudiziaria di Tor Carbone stavano per irrompere nella villa, uno dei figli ha gridato al padre: «Papà butta tutto, fuori ci sono le guardie».