Incendi a Roma, rischio emergenza sanitaria. I medici: «Stop ai condizionatori e niente cibo dalle zone dei roghi»

Incendi a Roma, rischio emergenza sanitaria. I medici: «Stop ai condizionatori e niente cibo dalle zone dei roghi»

di Emilio Orlando

Non accendere i condizionatori e non mangiare cibo che proviene da colture e allevamenti delle zone dei roghi. Anzi. Non bisogna assolutamente toccare il terreno, anche i bambini che giocano al parco devono fare attenzione».

Incendi a Roma, gli investigatori: «Non c'è una regia criminale». Allarme diossina


La salute

È l’allarme lanciato da Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Federazione Italiana dei Medici della Capitale che, in una dichiarazione all’Adnkronos, ha spiegato i rischi legati alla nube tossica sprigionatasi dal incendio di Centocelle. Una «bomba ecologica» - così viene letteralmente definita dai camici bianchi romani - che, dopo l’incendio ha causato gravi danni ambientali e che potrebbe avere ripercussioni sulla salute dei cittadini. I veleni dispersi nell’aria, dopo il maxi rogo che ha coinvolto gli sfasci di via Palmiro Togliatti, sono infatti “precipitati” a cascata su gran parte della Città Eterna. «Le diossine - infatti spiega Bartoletti - cadono a terra e avvelenano il terreno. L’incendio divampato tra gli autodemolitori sprigiona diossine e benzopirene, ovvero veleni potenzialmente cancerogeni. Bisogna sperare che torni a piovere, perché solo la pioggia lava via i veleni che, altrimenti, rischiano di rimanere a terra».

Gli investigatori

Ieri durante il vertice che si è tenuto in Procura, è stato materialmente individuato il pool di investigatori per individuare e ricostruire le cause del rogo e la portata dei danni.

Gli inquirenti stanno acquisendo i dati Arpa sulla qualità dell’aria e in particolare sul livello di diossina registrato negli ultimi giorni, soprattutto nell’area est interessata sabato dal maxi rogo. Intanto Comune e Regione stanno cercando di trovare nuove localizzazioni per trasferire gli venti dei quaranta sfasci della Togliatti. L’area dove sono partite le fiamme in passato era stata occupata dal campo nomadi di Casilino 900, chiuso nel febbraio nel 2010. Negli anni comitati di quartiere, associazioni di residenti, hanno denunciato che in quella zona sono stati interrati rifiuti pericolosi come l’eternit.

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Luglio 2022, 08:00
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