Roma, cercano la perdita d'acqua e trovano un "bunker" antiaereo: la scoperta sotto un palazzo di piazza Bologna
di Laura Larcan
«E' un complesso sotterraneo di sei ambienti evidentemente dimenticato, svuotato nel dopoguerra, e lasciato lì, di cui si era persa memoria», racconta Lorenzo Grassi che ha effettuato il sopralluogo. Poteva contenere e proteggere dai bombardamenti almeno un centinaio di persone. Si tratta di una struttra in cemento armato dotata di una intercapedine isolante. Si vedono ancora le tracce di assi di legno e centinature. Sta in ottime condizioni. Scendendo in questi ambienti, gli indizi chiave che hanno fatto subito pensare ad un rifugio anti-aereo sono state le scritte che, ancora leggibili, compaiono sulle pareti.
Le sei stanze presentano sedute in cemento, ogni stanza è divisa da porte in metallo rinfonzate. C'è un'ingresso principale collegato alle scale delle cantine, e su una parete spicca ancora una scala a pioli metallici che conducevano ad una seconda uscita risultata oggi murata. Ancora una scritta indica l'ambiente destinato a piccolo gabinetto. Una stanzetta più piccola con alcune sedute potrebbe essere interpretata come un magazzino per provviste. Sono state, quindi, identiticate tutte le prese d'aria. «Non c'era un vero e proprio sistema di filtraggio dell'aria evidentemente - racconta Lorenzo Grassi - Il palazzo è stato costruito negli anni '40 seguendo il regio decreto governativo di protezione antiaerea che prevedeva che tutte le nuove costruzioni avessero sistemi sotterranei di rifugi antiaerei».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Maggio 2018, 16:09
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