Omicidio Di Giacomo, due uomini nel commando che lo ha ucciso. La pista del regolamento di conti
di Marco Antoni
Il Suv della Mercedes, a bordo del quale erano Daniele Di Giacomo e la fidanzata, rimasta ferita al ginocchio da una pallottola vagante, era stato parcheggiato in maniera anomala, con il muso in avanti, in diagonale, pronto alla fuga. Questo particolare fa pensare che forse l’uomo avesse un appuntamento, magari per regolare un conto economico, con la persona che lo ha ucciso.
I precedenti e le informazioni di polizia sulla vittima “descrivono” Di Giacomo come una persona contigua e vicina ad ambienti criminali legati alla droga e in particolare a esponenti di famiglie ndranghetiste. Negli ambienti giudiziari non si parla più di un sicario soltanto. Giovedì pomeriggio in via Paolo Ferdinando Quaglia a Tor Bella Monaca, quando, intorno alle 17 l’autonoleggiatore di 38 anni è stato crivellato da una raffica di almeno quattro proiettili, sembrerebbe che ci fossero due uomini. Uno ha sparato e un complice lo aspettava su uno scooter pronto per la fuga. I familiari della vittima, che da subito hanno puntato il dito su V.R, il 30enne fermato a Fiuggi dalla polizia e rilasciato subito dopo essere stato interrogato, non credono affatto che il movente del delitto possa essere diverso da quello passionale. Ipotesi questa che, alla luce dei nuovi elementi e dall’entrata in campo nell’inchiesta di un sostituto procuratore del pool Reati contro il patrimonio e gli stupefacenti, sembra lasciare il posto a quella di malavita organizzata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2023, 07:58
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