Nuove scoperte archeologiche, a Roma gli scavi della Metro C restituiscono la storia
di Paola Lo Mele
A presentare i risultati dello scavo in loco, ieri mattina, è stato il soprintendente Francesco Prosperetti insieme ad altri archeologi: «Quello che avvicina questo ritrovamento a Pompei e' che abbiamo testimonianza di un momento della storia - ha spiegato Prosperetti -. L'incendio che ha fermato la vita in questo ambiente ci permette di immaginare la vita in un istante preciso». Tra i resti è emerso lo scheletro ancora ben visibile di un cane di taglia media accucciato davanti una porta, verosimilmente rimasto intrappolato nell'edificio al momento dell'incendio. Insieme a lui, un animale più piccolo ma non ancora identificato. Trovato anche un pavimento di pregio a mosaico bianco e nero. Iniziata nel dicembre del 2016, l'indagine ha messo in luce i due ambienti risalenti agli inizi del II secolo d.C, a circa 9 metri dal piano stradale sotto le fasi moderne e tardoantiche. «Roma non smette mai di stupire. Dal cantiere della metro l'ultima meraviglia che arriva dal passato», il tweet in inglese la sindaca Virginia Raggi.
L'area dello scavo, tuttora in corso, interessa le pendici meridionali del Celio, colle che in età imperiale vide sulla sua sommità lussuose abitazioni aristocratiche e in basso, a sud, una serie di edifici militari, tra cui la caserma rinvenuta recentemente in via Ipponio sempre nel corso dei lavori per la metro C. Allo stato attuale di studio, ancora del tutto preliminare, sull'interpretazione dell'edificio sono state avanzate diverse ipotesi: potrebbe essere, appunto, una porzione degli ambienti di rappresentanza dell'edificio militare (data la presenza di un sistema di riscaldamento forse termale e il pregio dei rivestimenti) oppure di una delle domus aristocratiche del Celio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Giugno 2017, 08:50
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