Giorgia Würth in gioco: «Non sono mai soddisfatta, voglio sempre fare meglio»

Giorgia Würth in gioco: «Non sono mai soddisfatta, voglio sempre fare meglio»

di Simona Santanocita
Un duplice tradimento, una frode economica e un omicidio da compiere. Questi gli elementi di "Killer per casa", commedia noir con Giorgia Würth, dall’evoluzione inattesa, che tocca la sfera del romanticismo fino a raggiungere i toni del rosa. 
Cos’ha di originale questo spettacolo? 
«Che riunisce in sé più generi e per questo non annoia». 
Qual è il suo personaggio? 
«Interpreto un ruolo che si rivelerà completamente diverso da come appare. La vicina di casa di Ennio, (Stefano Pesce), che funge da elemento di disturbo nell’intento suicida di quest’ultimo». 
Fare l’attrice era il suo sogno?
«No, è un percorso iniziato dopo l’università. Da bambina volevo fare la pianista». 
Poi cosa è accaduto?
«Da adolescente ho iniziato a fare la giornalista, fino all’università. Scrivevo di cronaca proprio per Leggo Milano. La scrittura è rimasta l’elemento costante di tutta la mia vita. Poi sono andata all’Accademia di teatro e da li è partita la professione di attrice; ma sono sempre pronta a rimettermi in gioco». 
Soddisfatta di quanto fatto finora? 
«Non sono mai soddisfatta, sono ipercritica e mi faccio schifo in tutto quel che ho realizzato. Rifarei ogni cosa; pur pensando costantemente che avrei potuto fare meglio». 
Quanto conta per lei l’immagine? 
«Da quando sono diventata mamma non mi guardo più allo specchio, perché non ho tempo e perché la mia attenzione è indirizzata ai miei figli». 
Era così anche prima? 
«No, prima mi creavo un’infinità di complessi ora mi sento più libera da questo punto di vista». 
Il valore più importante che cerca di trasmettere ai suoi figli? 
«Che i fallimenti sono parte della vita e che possono essere rivelarsi delle grandi opportunità». 
Cosa pensa delle attrici americane che rivendicano il diritto a essere pagate quanto gli uomini?
«Che vorrei essere pagata quanto un’attrice americana (ride ndr). C’è molto da lavorare in questo senso e le donne dovrebbero far squadra; ma senza che ciò diventi un pretesto per denigrare gli uomini».
Il suo ultimo romanzo "Io, Lui e altri effetti collaterali"
«Dopo due romanzi con editori importanti ho deciso di auto pubblicarmi». 
Com’è stato questo percorso?
«Faticoso; ma questa è una cosa di cui invece sono molto soddisfatta, per il riscontro positivo dei lettori sia uomini che donne rispetto al mio romanzo». 
Progetti?
«Ho finito di girare un film, "Glass Boy", di Samuele Rossi tratto dal romanzo "Il bambino di vetro" in cui interpreto il ruolo di madre». 



Killer per casa, con Giorgia Würth, Stefano Pesce, Paolo gasparini, regia di Massimo Natale, teatro Golden, via Taranto 36, bigl. 30 euro, info 0670493826
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Febbraio 2020, 07:45
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