Roma, i profughi sgomberati da piazza Indipendenza: «Quella carezza che ha reso orgoglioso mio figlio» https://t.co/gZWO8MQUOO
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) 25 agosto 2017
Per la prefetta di Roma Paola Basilone, intervistata da Corriere della Sera e Avvenire «Si è trattato di un'operazione di cleaning, di riportare l'ordine a piazza Indipendenza, di ristabilire le regole». Lo sgombero «è perfettamente riuscito. Ma adesso il Comune deve fare la sua parte e, insieme agli altri soggetti, assistere i rifugiati come è stato deciso, e ci è stato assicurato proprio dal Campidoglio, nei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica che si sono riuniti fino a mercoledì». «Ieri gli aggrediti, fino a prova contraria, sono stati i poliziotti. In quel gruppo di persone da allontanare dalla piazza ce n'erano una trentina che occupavano l'immobile ma che non avevano titoli per ottenere l'assistenza alloggiativa e sanitaria proposta alle altre settanta. Tuttavia con loro c'erano anche tanti altri soggetti infiltrati. Insomma non erano certo rifugiati», dichiara Basilone.
«Essere un rifugiato non autorizza a commettere reati. Il palazzo è stato sgomberato senza torcere un capello a nessuno», assicura la prefetta. «Agli occupanti più fragili era stato consentito di restare al primo piano in attesa che la proprietà dell'immobile mettesse a loro disposizione, in comodato gratuito per sei mesi, villette in provincia di Rieti». «Quel palazzo era nella top list dei 15 palazzi da sgomberare. A Roma sono più di cento» e per questo, evidenziaBasilone, «andrebbe fatto un provvedimento legislativo straordinario, perché decine e decine di situazioni così non possono essere gestite solamente sul piano dell'ordine pubblico, né solo sul piano assistenziale».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Agosto 2017, 15:22
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