Dieci anni fa l'omidicio di Giovanna Reggiani, a Tor di Quinto neanche un fiore per lei

Dieci anni fa l'omidicio di Giovanna Reggiani, a Tor di Quinto neanche un fiore per lei

di Flavia Scicchitano
Dieci anni fa moriva Giovanna Reggiani, uccisa a 47 anni dopo essere stata seviziata e stuprata, nei pressi della stazione ferroviaria di Tor di Quinto, a Roma. Erano da poco passate le sette di sera quando, il 30 ottobre del 2007, la donna, moglie di un alto ufficiale della Marina Militare, scesa dal treno, stava facendo ritorno a casa. 
Lungo la strada, Giovanna viene aggredita, derubata, violentata e gettata in fin di vita in una scarpata vicino a via Camposampiero. Per essere poi ritrovata in un fossato, in coma e seminuda, con il volto insanguinato e il corpo tumefatto. Morirà in ospedale dopo 24 ore di agonia. A commettere il delitto fu Romulus Nicolae Mailat, un muratore romeno di 24 anni che in quel periodo frequentava il campo nomadi vicino alla stazione, condannato in Cassazione all’ergastolo. In memoria di Giovanna, nel 2009, nella nuova stazione di Tor di Quinto, dove la strada di accesso è stata illuminata, asfaltata e sorvegliata, fu installata dal Comune di Roma una targa: “Contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne”. È li che ogni anno viene ricordata e commemorata nell’anniversario della sua morte. Ieri, però, per Giovanna Reggiani non c’erano fiori.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Ottobre 2017, 18:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA