«Atac,ora si risana e arrivano 600 nuovi bus»

«Atac,ora si risana e arrivano 600 nuovi bus»

di Lorena Loiacono
Referendum ko, al voto solo il 16,3% dei romani. Ma i radicali annunciano il ricorso al Tar sul quorum. Intanto la sindaca Raggi esulta: I romani vogliono che Atac resti pubblica. E in azienda partono le indagini sugli autisti assenteisti. Suona come una vittoria, per l'amministrazione comunale, l'esito del referendum proposto dai radicali.
Per la sindaca si tratta di una nuova ripartenza: «Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro». Soddisfatta anche l'assessore Meleo per la quale il mancato raggiungimento del quorum è un'attestazione di fiducia da parte dei romani: «Il flop dei Radicali è veramente molto concreto, questo ha un significato: la cittadinanza ha reputato evidentemente non opportuno il referendum, ci dà una conferma di quello che la città pensa rispetto alla proposta dell'amministrazione Raggi. La popolazione crede che il percorso di risanamento avviato può avere dei risultati positivi».

L'assessore, ricordando il concordato preventivo in continuità, ha ribadito la volontà di un risanamento serio. E ne farà parte anche la lotta all'assenteismo su cui Atac ha avviato controlli e indagini interne, anche con l'antifrode dell'Inps. Resta comunque anche un altro dato, quel 74% di votanti che ha barrato la casella del sì, appoggiando la liberalizzazione del servizio. «È il segnale che dobbiamo migliorare l'azienda di trasporto pubblico ha commentato il presidente della commissione capitolina mobilità, Enrico Stefàno - come stiamo cercando di fare».
Sull'esito del referendum, di natura consultiva, incombe il ricorso al Tar già annunciato dai radicali: «Faremo ricorso al Tar sul quorum ha spiegato Riccardo Magi, deputato radicale e promotore del referendum su Atac - quando ci sarà la proclamazione ufficiale dei risultati del referendum da parte del Campidoglio, noi impugneremo l'atto davanti al Tar, facendo valere che non esiste più il quorum nello statuto di Roma Capitale, perché il 30 gennaio scorso l'assemblea capitolina lo ha eliminato».Il quorum, posto al 33%, secondo l'amministrazione Raggi andava posto perché l'iter referendario è partito prima della modifica dello statuto.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Novembre 2018, 09:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA