Allarme degli avvocati dell'Ami a convegno: "Escalation adescamento minori e reati in rete"
«Ci siamo messi subito al lavoro per cercare di individuare gli autori di questa vicenda e poi per cercare di fermare la condivisione di quelle immagini sui gruppi web - conferma Sergio Russo, dirigente del compartimento polizia postale e delle comunicazioni per l’Umbria. Purtroppo cancellarle completamente dalla rete è molto complicato perché non sempre si riesce a tracciare tutte le condivisioni». La prevenzione e la divulgazione dei rischi che si corrono usando il web in modo superficiale è una delle attività messe in campo dalla polizia postale. «I ragazzi devono sapere che con i gruppi e le chat si perde il controllo - aggiunge Russo - e che quel che hanno messo in rete può arrivare in tante parti. Devono assolutamente evitare di condividere immagini anche a persone apparentemente fidate. Un compito fondamentale è affidato ai genitori, che devono conoscere e poi spiegare i rischi ai propri figli. L’attività di prevenzione che facciamo va in questa direzione».
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Il dato positivo è che in provincia di Terni quest’anno non si sono registrati casi di cyber bullismo e un ruolo lo ha sicuramente avuto l’attività di informazione e prevenzione.
Dall’entrata in vigore della legge sul cyber bullismo la polizia postale ha tenuto, di concerto con l’istituto scolastico regionale, 80 incontri formativi ed educativi, raggiungendo 11mila studenti, mille e cinquecento insegnanti e 750 genitori sui temi del cyber bullismo e di un uso consapevole dei social. L’incontro più recente è di giovedì, quando la polizia postale e delle telecomunicazioni di Terni ha incontrato ben 120 studenti dell’istituto comprensivo di Narni Scalo per mettere in atto una strategia preventiva attraverso una serie di indicazioni ed un’opera di responsabilizzazione. Gli studenti sono stati messi in guardia dagli agenti sui rischi del web: «Tutte le attività compiute in rete possono avere conseguenze reali e i comportamenti tenuti online potrebbero far diventare i giovani autori di fatti a rilevanza penale». Tra gli argomenti al centro dell’incontro il “Revenge porn”, la nuova fattispecie che punisce la diffusione delle immagini erotiche senza il consenso delle persone in esse ritratte.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Dicembre 2019, 15:05
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