Continua il concorso dedicato alla memoria di Emanuele Morganti e Willy Monteiro Duarte: in questa seconda fase i componimenti potranno essere inviati entro il prossimo 20 gennaio. Oggi pubblichiamo tre degli elaborati migliori che sono arrivati in redazione in questi ultimi giorni. La pubblicazione dei testi proseguirà.
Le regole per partecipare
Il testo dovrà essere inviato in formato digitale (file Word o Pdf) all’indirizzo email concorso-letterario@ilmessaggero.it. È necessario allegare anche il modulo di partecipazione scaricabile sul sito www.ilmessaggero.it/concorso-letterario.
Gli elaborati dovranno essere inviati entro il giorno 20 del mese e la proclamazione dei tre vincitori (che riceveranno ognuno un tablet con l’edizione digitale del Messaggero) sarà comunicata sull’edizione cartacea e online del giornale. Anche i premi saranno inviati entro la fine di ogni mese. Gli elaborati saranno pubblicati in tutto o in parte sul giornale e sul sito.
Per noi l’amicizia è un valore vero
Francesco Pediconi, 16 anni
Quel 6 settembre 2020 non me lo dimenticherò mai: giorno in cui, un audace ragazzo di nome Willy fu brutalmente pestato ed ucciso. Il tutto, solo per aver compiuto un gesto più che nobile: aver difeso un amico.
Ebbene, uno dei valori che inequivocabilmente la mia generazione porta con sé è l’amicizia. Benché i più saggi considerino avventato parlare di amicizia in età adolescenziale, personalmente ritengo non vi sia periodo della vita migliore per affrontare tale tematica. I legami amicali che si instaurano da ragazzi, infatti, sono puri, autentici e - citando la dottrina sull’amicizia di Aristotele - fondati su piacere e bontà. Quantunque siamo consapevoli che saranno poche, nel tempo, le amicizie a rivelarsi salde e durature, ciò non ci sfiora: per ora, vogliamo solo divertirci con le persone che ci stanno accanto. Per Willy valeva la stessa cosa: non è un caso che quella stramaledetta sera si trovava fuori da un locale con degli amici.
Nella sua persona e nelle eroiche gesta che l’hanno contraddistinto, inoltre, riscontriamo un altro connotato caratteristico delle nostre relazioni: la generosità. Generosità che, nel caso di Willy, raggiunse la sua massima espressione, divenendo sacrificio. Non tutti, ovviamente, siamo magnanimi e misericordiosi come era lui, ma di una cosa sono certo: ciascuno di noi farebbe il possibile per aiutare un proprio coetaneo. Siamo troppo legati tra noi per non farlo. Siamo altruisti, siamo indulgenti, siamo comprensivi. Ci ascoltiamo, ci supportiamo, ci tendiamo la mano a vicenda nel momento del bisogno. Se un problema affligge uno di noi, affligge tutta la generazione. Non vi stupite se tra i molteplici elaborati che stiamo scrivendo per questo concorso sta emergendo una forte cooperazione di ragazzi arditi, determinati e disposti a fare di tutto pur di aiutare il prossimo. Sebbene si siano susseguiti episodi che hanno infangato i nostri valori, siamo fatti così: vogliamo il futuro e siamo uniti affinché lo conquisteremo tutti insieme!
Il privilegio di poter sbagliare
Flavia Foligno, 18 anni
Credo che la cosa bella dell’essere giovani consista nel potersi permettere il privilegio di sbagliare (su se stessi senza ledere le vite altrui), su questa base fondo il mio pensiero del voler seguire strade nuove, perché sbagliare l’interpretazione delle indicazioni non porta solamente fuori strada ma su un nuovo percorso, che potrebbe rivelarsi quello giusto.
Viviamo in una società in cui sbagliare è reato, in cui ogni sbaglio viene condannato e punito, non solo dalla legge ma anche dai pregiudizi altrui, dall’incapacità dell’uomo di perdonare, ragionare e di cambiare idea.
Come sosteneva la Montessori tra i primi passi per crescere c’è la capacità di riconoscere, circoscrivere l’errore e cercare la soluzione; solo così lo sbaglio può avere un risvolto positivo.
Basandomi sui pensieri dei grandi studiosi di diverse epoche posso dire di aver interiorizzato e reso mio un concetto chiave per la vita dell’uomo: sbagliare non è limitativo, sbagliando si impara e imparare significa apprendere con l’esperienza, come la scienza fonda enunciati dopo aver utilizzato il metodo scientifico, l’uomo impara attraverso prove ed errori, anche se a volte, la vita prima ci pone di fronte ad un esame e poi ci spiega la lezione.
Troppo spesso i giovani credono che un errore segni la fine della loro vita ma credo che esso sia come le colonne d’Ercole puoi scegliere se renderlo un limite e arrenderti o affrontarlo e superarlo, rendendolo un nuovo inizio.
La felicità si trova nelle piccole cose
Laura Passalacqua, 17 anni
Durante queste vacanze di Natale trascorse in un’Italia divisa da colori e numeri, ho trovato un po’ di tempo per riflettere.
Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Gennaio 2021, 07:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA