Milano, Attivisti di Ultima Generazione bloccano il traffico di viale Lucania: tensione con gli automobilisti

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Sei attivisti di Ultima Generazione questa mattina a Milano hanno bloccato viale Lucania, all'altezza di piazzale Bologna. Durante protesta, iniziata intorno alle 8.40, i manifestanti hanno bloccato la circolazione delle auto, srotolando striscioni con la scritta 'Fondo riparazione'.

Da quanto riferisce l'associazione in una nota, "alcuni automobilisti hanno insultato e provato a rimuovere i manifestanti di loro iniziativa. Un cittadino in moto ha persino rischiato di schiacciare la gamba di un manifestante pur di forzare il blocco". “Gli eventi estremi causati dalla crisi climatica sono ovunque e sempre più frequenti: a Milano abbiamo visto il nubifragio di luglio che ha provocato la caduta di alberi che hanno fermato la città per settimane e distrutto numerose macchine, e sempre qui due settimane fa l'acqua alta circa un mezzo metro d’acqua ha bloccato tutta la zona Niguarda", sottolinea Alessandra, una degli attivisti che hanno partecipato alla protesta, chiedendo "al governo azioni concrete, subito!”.

L'esecutivo e la maggioranza attacca l'associazione - "anziché aiutare gli italiani, sono esclusivamente concentrati sulla 'madre di tutte le riforme' e sulla costruzione di nuovi centri di permanenza per il rimpatrio in Albania; tutte misure spot per ingraziarsi l’opinione pubblica in vista delle prossime elezioni europee. A tutto ciò si aggiungono l’invenzione e la raffinazione di nuove misure repressive per chi scende in strada a gridare il proprio scontento verso la totale inazione del governo".

Gli attivisti di Ultima Generazione chiedono un fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, tramite l'eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio degli stipendi dei loro manager e alle spese della politica e militari. "Per questo scendiamo in strada, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi", spiegano, assicurando che "nonostante l’inasprimento delle misure di controllo, le azioni di Ultima Generazione non si fermeranno, né rallenteranno il proprio corso".


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