Torture al Beccaria, gli agenti si difendono: «Noi abbandonati a noi stessi». Quella mail della direttrice e le intercettazioni choc

Martedì 23 Aprile 2024, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:05
Torture al carcere Beccaria, gli agenti: «Noi abbandonati a noi stessi». E spunta una mail tra la mamma di una vittima e la direttrice
di Redazione Web
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Pestaggi, torture e un tentato stupro. Un vaso di pandora scoperchiato da un'inchiesta che ha portato all'arresto di 13 agenti di polizia penitenziaria protagonisti di un presunto «sistema» di «violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni» e spedizioni «punitive» nei confronti di almeno una dozzina di minorenni detenuti nell'istituto di pena Beccaria di Milano. Sono iniziati il 23 aprile i primi interrogatori di garanzia dei 13 agenti di polizia penitenziaria. Sono sei gli agenti interrogati davanti al gip Stefania Donadeo al carcere di Bollate, tra cui Roberto Mastronicola, Maurizio Cimino, Giovanni Blandino, Mario Pisano e Salvatore Imbimbo (uno di loro ha deciso di non rispondere) che si sono difesi raccontando di essere stati «abbandonati a loro stessi».

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