Nadia e il suo bar sfrattati dal centro commerciale: «Ho pensato al suicidio, vado avanti e pagherò i debiti (13mila euro). Lotto per far finire gli studi a mio figlio»

La pandemia da Covid-19 e l'aumento dei costi legati alla guerra in Ucraina hanno messo a dura prova il suo business

Nadia e il suo bar sfrattati dal centro commerciale: «Ho pensato al suicidio, vado avanti e pagherò i debiti (13mila euro). Lotto per far finire gli studi a mio figlio»

di Redazione Web

Nadia, una donna di 56 anni, si è ritrovata nel vortice di una crisi imprevista quando ha ricevuto una lettera di sfratto dal centro commerciale dove gestisce un bar, nel sud di Milano. Un colpo durissimo. Dieci anni prima, nel 2013, aveva investito il suo Tfr (25mila euro) nel sogno di aprire un locale, un'impresa che, nonostante le sfide, le aveva garantito una vita dignitosa. Ma l'arrivo della pandemia da Covid-19 e l'aumento dei costi legati alla guerra in Ucraina hanno messo a dura prova il suo business.

I costi dell'affitto e delle forniture sono lievitati, mentre i ricavi sono calati a causa delle restrizioni e della crisi economica. Un esempio? «Ai tempi del Covid - ha raccontato al Corriere della Sera - la confezione di pan carré costava 1,10 euro, con la guerra è arrivato a 2,10; la latta d’olio che compravamo abitualmente è passata da 60 a 150 euro».

Senza via d'uscita

Nel giro di pochi anni Nadia si è ritrovata a lottare per pagare le bollette e i debiti accumulati. Nonostante gli sforzi, quella lettera è arrivata e ora, con sei mesi di tempo per chiudere il locale, la 56enne si trova in una situazione disperata.

La donna ha provato anche a cercare aiuto presso varie associazioni e uffici, ma si è rivelato tutto vano: Nadia non rientra in nessuna categoria di persone a cui è possibile destinare gli aiuti.

Adesso la sua principale preoccupazione è il figlio, che deve ancora diplomarsi. Determinata a garantirgli un futuro migliore, la mamma 56enne è riuscita a ottenere una proroga di sei mesi, sufficiente a permettere al figlio di completare gli studi. Il futuro però rimane incerto, con il peso dei debiti e la prospettiva di reinserirsi nel mondo del lavoro a un'età avanzata.

«Ho pensato al suicidio»

«Ho sempre onorato qualsiasi debito, lo sto facendo e intendo farlo fino in fondo», racconta Nadia. Il peso delle rate in scadenza ammonta a oltre 13mila. «Non so come, ma in qualche modo restituirò tutto». Poi, l'ammisione di fronte a un futuro che sembra troppo nero per lei: «Confesso che, proprio per questa sensazione di non avere nulla e nessuno attorno, ho pensato al suicidio, più volte, perché mi vedevo schiacciata, soffocata senza via d’uscita». Ora l'importante, ripete, è che il figlio si diplomi poi «penserò a me».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 13:53
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