«Zelig cabaret è a rischio chiusura. Milanesi venite a ridere e a sostenerci», l'allarme di Giancarlo Bozzo

Lo storico tempio del cabaret potrebbe chiudere i battenti

Milano, Giancarlo Bozzo: «Zelig cabaret è a rischio chiusura. Milanesi venite a ridere e a sostenerci»

di Ferruccio Gattuso

Milano, cabaret, Zelig. Più di un passaggio logico, quasi una tripla tautologia. È la storia della risata nella città a dire che Zelig, dopo la storica parabola del Derby, è stato il tempio del cabaret milanese, con volti come Teo Teocoli, Enrico Bertolino,  Ale & Franz e tanti altri. Da anni, ormai, non solo un palco in viale Monza 140, ma un laboratorio per nuovi comici, un polmone di buon umore che ricicla stress metropolitano per trasformarlo in intelligenza ironica. Da molto tempo, ormai, anche un programma in tv che, sui canali Mediaset​, ha ipnotizzato un pubblico nazionale fino a 11 milioni di spettatori. Eppure, Zelig Cabaret rischia di chiudere: il Tribunale di Milano ha avviato la procedura di liquidazione giudiziale di Sg, la holding del marchio Smemoranda al quale appartiene Zelig. Si parla di 34 milioni di debiti. E Giancarlo Bozzo (nella foto), tra i fondatori di Zelig con Gino & Michele, spiega perché.

Cosa sta succedendo a Zelig?

“Smemoranda ha parecchi debiti, e noi siamo coinvolti, perché Sg controllava Zmc, la società che gestiva il locale.

Stiamo pensando a come uscirne”.

Che idee avete in merito?

“Con Gino & Michele abbiamo creato una nuova società, la LezGo Studio che, con un capitale basso, cercherà di tenere aperto il locale per i prossimi sei mesi. Perché la verità è che gli spettacoli funziono, il pubblico riempie il locale e la stagione la vogliamo finire”.

Per il futuro invece state pensando a qualcosa di più?

“Un campagna di crowdfunding e un intervento dei comici più celebri, con una Maratona Cabaret. Ovviamente siamo aperti a qualsiasi soluzione”.

Il cabaret a Milano è storia, e Zelig ne fa parte: le istituzioni possono fare qualcosa?

“Fino ad oggi siamo sopravvissuti senza interventi pubblici. Altri teatri godono di questo privilegio. Se il Comune volesse aiutarci noi ovviamente ne saremmo felici”.

Il pubblico si chiede: com’è possibile che il grande successo televisivo di Zelig non porti ossigeno nelle casse del locale?

“”Dal dicembre 2022, sempre per ripianare i debiti, abbiamo venduto il marchio Zelig a Mediaset”.

Un ultimo appello?

“Milanesi, venite al locale, venite a ridere. Sosteneteci”.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Marzo 2023, 09:21
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