«A scuola siamo pronti ad accogliere i profughi, l’aspetto psicologico è fondamentale»


di Simona Romanò

Adriana Colloca, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Thouar Gonzaga di via Tabacchi, siete pronti ad accogliere gli studenti ucraini?

«Si. Abbiamo ricevuto, ad oggi, tre domande: una per la secondaria e due per la primaria. Stiamo terminando tutte le pratiche, per poi definire in quali classi inserire i bambini».

Ci saranno tante difficoltà da affrontare?

«In una città  come Milano, ad alto flusso migratorio, siamo abituati agli inserimenti degli alunni che non conoscono una parola di italiano, anche quando l’anno è già iniziato. Il problema della lingua è risolvibile. Nel caso dei bimbi ucraini dobbiamo fare molta più attenzione all’aspetto psicologico, perché sono scappati da uno scenario drammatico».

Avete parlato, in classe, della guerra e dei profughi?

«Abbiamo trattato questi argomenti con delicatezza, perché c’è un bombardamento mediatico che condiziona molto.

Infatti, c’è una grande preoccupazione fra i nostri alunni, al limite dell’ansia: ci domandano se scoppierà la terza guerra mondiale e se le bombe arriveranno anche in Italia».

I piccoli ucraini saranno ben accolti?

«Tutti i bambini, per natura, sono accoglienti a prescindere. Credo che i nostri studenti saranno interessati dal dramma che i loro coetanei hanno vissuto e gli faranno tante domande».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Marzo 2022, 06:00
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