Milano crocevia dello spaccio, accordo 'ndrangheta-camorra: in città ogni mese venduta cocaina per 10 milioni

Operazione della dia: 40 arresti. Il boss Bruzzaniti: "Milano è mia"

Milano crocevia dello spaccio, accordo 'ndrangheta-camorra: in città ogni mese venduta cocaina per dieci milioni

di Simona Romanò

 Un solido accordo ‘ndrangheta-camorra. E Milano “epicentro” del traffico internazionale di droga: fiumi di stupefacenti - cocaina, hashish, marijuana e sostanze sintetiche - venivano “stoccati” e poi distribuite nelle piazze milanesi, epicentro Quarto Oggiaro. È la fotografia emersa dall’operazione Money Delivery della Guardia di finanza che, coordinata dal capo dell’antimafia milanese Alessandra Dolci e dal pm Gianluca Prisco, ha portato all’arresto, ieri mattina, di 40 persone che si muovevano tra il capoluogo e la Lombardia (108 gli arrestati in tutta Italia). In manette anche il boss calabro-milanese, latitante, Bartolo Bruzzaniti che, alleato con il camorrista Raffaele Imperiale, collaboratore di giustizia, soprannominato Gomorra, voleva “prendersi” Milano: «In città mandiamo in pensione tutti i vecchi trafficanti, sono amici miei da 30 anni», diceva in un’intercettazione.

OLANDA-MILANO

Trecento chilogrammi di cocaina «al mese», che poteva essere rivenduta «a 34mila euro al chilo» e dunque per un valore di oltre 10 milioni di euro. Sono le cifre dei carichi di droga che il gruppo di Bruzzaniti, in base all’accordo stretto con il super narcotrafficante della Imperiale, sarebbe riuscito a importare dal Nord Europa. La droga, stando alle indagini, viaggiava sui tir e veniva stoccata in magazzini a Gerenzano, Varese.

Qui i “grossisti” la ritiravano. «Partivano i camion dall’Olanda completamente riempiti con 200, 300 chilogrammi di cocaina a viaggio», ha spiegato il pm Prisco.

PIAZZE MILANESI

A rifornirsi il clan di Davide Flachi, boss ‘ndranghetista di Bruzzano già condannato a vent’anni di reclusione, e quello capeggiato da Michael Fasano, a capo dello spaccio nel quartiere di Quarto Oggiaro. Durante le indagini sono stati sequestrati 645 chili di cocaina, 240 di hashish e 30 di ketamina.

CHAT

Gli arrestati, nascosti dietro a nickname, comunicavano e si inviano foto di droga e soldi sulle chat criptate di Sky Ecc. A testimoniare il «radicamento storico sul territorio» della famiglia Bruzzaniti, diventata nel tempo «unico punto di riferimento delle organizzazioni criminali che controllano le più importanti piazze di spaccio dell’area metropolitana» è una serie di intercettazioni captate durante le indagini di due anni: «No problema compà, Milano se abbiamo prezzo prendo città e tutta», diceva il boss. Oppure «Compà, se ho prezzo Milano statevi sereno che li mandiamo in pensione». E infine: «Compa, i grossisti di Milano per il 70% sono tutti amici miei da 30 anni».


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Maggio 2023, 16:12
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