La prima a essere iscritta nel registro degli indagati per il rogo scoppiato nella Rsa Casa dei coniugi di via Dei Cinquecento, dove sono morti sei ospiti, è Claudia Zerletti, la direttrice della residenza. Le accuse sono omicidio e lesioni colpose plurime e incendio. E ieri si sono ricordate le vittime in consiglio comunale.
ATTO DOVUTO Con Zerletti saranno iscritte altre persone (si presume entro giovedì) sulle quali sono in corso valutazioni da parte del pm Maura Ripamonti e dell’aggiunto Tiziana Siciliano dopo aver ascoltato pompieri e agenti della squadra Mobile, che stanno indagando sull’accaduto. Gli avvisi di garanzia sono, per ora, «atti dovuti» per procedere con l’inchiesta e permettere anche le autopsie sui corpi delle vittime.
CARENZE Dai sopralluoghi già effettuati dai vigili del fuoco son emerse, dicono gli investigatori, «carenze e violazioni nelle misure di sicurezza» nella Rsa gestita dalla cooperativa Proges per conto del Comune. Tra gli elementi principali al vaglio degli investigatori c’è il non funzionamento, da un anno e mezzo, dell’impianto antincendio, in particolare dei sensori antifumo, che erano “sostituito” da trombette da stadio. E ancora: i campanelli delle stanze per chiamare gli infermieri erano rotti, il personale era insufficiente.
RICORDO Con un minuto di silenzio si è aperto, ieri, il consiglio comunale. «Tragedie come questa segnano le coscienze di ognuno di noi e si iscrivono tra le ferite che la città non dimenticherà», ha commentato la presidente dell’aula, Elena Buscemi. Il sindaco Giuseppe Sala riferirà in consiglio «dopo i funerali delle vittime, perché ci si metteva a litigare e non è giusto». Le esequie, tra l’altro, «saranno organizzate dal Comune, perché alcuni defunti non avevano famiglia». Intanto, oggi, la Cub Sanità ha organizzato alle 10.30 un presidio silenzioso sotto la Casa dei coniugi per una tragedia che, dicono i sindacati, «poteva essere evitata».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Luglio 2023, 06:20
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