Milano, massima allerta per la doppia protesta dei No pass di domani

Milano, massima allerta per la doppia protesta dei No pass di domani

di Simona Romanò

Un altro sabato di passione per Milano, con due manifestazioni No green pass. Un presidio fisso, autorizzato, dalla questura. E il solito imprevedibile corteo, non consentito, che per il quindicesimo weekend consecutivo paralizzerà la città per ore - dal pomeriggio fino a sera - e che vedrà sfilare le frange più aggressive di coloro che si proclamano no pass, ma che, nelle scorse settimane, si sono unite sostanzialmente per attaccare le istituzioni, creando tensioni con la polizia. L’allerta è massima e, dopo le pesanti minacce al sindaco Giuseppe Sala, il timore è che il primo cittadino sia nel mirino, così come Palazzo Marino, dove ha il suo quartiere generale, che finora non è stato bersaglio dei no certificato verde. Uno scenario complicato, che potrebbe rendere ancor più difficile la gestione dell’ordine pubblico, già complessa: ieri, la questione, è stata affrontata nel Comitato per l’ordine e la sicurezza, perché questore e prefetto devono fare i salti mortali, visto che una parte delle forze dell’ordine è stata dirottata a Roma, per il G20.

L’iniziativa milanese che meno preoccupa è, al momento, salvo brutti colpi di scena, il sit-in «No paura day - Primum non nocere»: mille persone in piazza Duomo dalle 15 e sul palco, tra gli altri, anche Stefano Puzzer, il leader della protesta triestina dei portuali. I manifestanti annunciano che «non sfileranno». Ma dalle 16,30 circa crescerà la paura di disordini, perché inizieranno a radunarsi, a pochi metri di distanza, in piazza Fontana, gli attivisti delle iniziative selvagge: anche domani dicono, sui social, di «voler paralizzare la città» al grido «Ora e sempre resistenza». La Cgil ha chiamato a raccolta i militanti a tutela della sede di Porta Vittoria, uno dei punti sensibili. Intanto, a Sala è arrivata la solidarietà bipartisan: il consiglio comunale, ieri, si è aperto con un applauso di tutta l’aula per «condannare ogni forma di odio e violenza».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Ottobre 2021, 06:00
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