Milano, estorsioni firmate ‘ndrangheta: 7 arresti. «Se non paghi ti gambizziamo»

Milano, estorsioni firmate ‘ndrangheta: 7 arresti. «Se non paghi ti gambizziamo»

di Giammarco Oberto

Applicavano tassi da usura fino al 30% al mese. Con quegli interessi chi aveva un debito con loro non poteva uscirne mai. Eppure i clienti pagavano, sempre. Perché l’alternativa era un proiettile in una gamba. Lo ha messo nero su bianco in un “memoriale” consegnato alla dda milanese da una delle vittime di un giro di usura finito al centro di un’inchiesta della squadra mobile che ha portato a sette arresti, tra Milano e Pavia: «Se non avessi onorato gli impegni sarei stato gambizzato, nella migliore delle ipotesi». I riscossori sono tutti legati alle cosche calabresi. In carcere è finito anche Orlando Demasi, 46 anni, affiliato alla “locale” di ‘ndrangheta di Giussano (Monza e Brianza), collegata a un clan di Guardavalle (Catanzaro) e a cui nel 2019 erano stati già confiscati 3 milioni di euro dal Tribunale del capoluogo lombardo.

L’indagine, scrive il gip Fiammetta Modica nell’ordinanza emessa su richiesta del pm Francesco De Tommasi, si è concentrata proprio su Demasi, l’uomo che «vendeva denaro», ossia faceva prestiti a tassi usurari fino al 30% al mese, e «tramite un giro di società allo stesso sostanzialmente riconducibili e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, forniva una copertura ad ingenti movimenti di soldi» per milioni di euro.

Negli atti viene citato anche il nome di Damiano Gattuso, zio di Rino, ex centrocampista del Milan e della Nazionale e allenatore del Valencia. Nel provvedimento, però, il parente dell’ex rossonero non risulta tra gli indagati. Il riferimento allo «zio del calciatore» emerge da una pagina di quel memoriale di una delle vittime dello strozzinaggio, un imprenditore arrestato nel 2019 per un traffico di rifiuti e dalle cui dichiarazioni sono partiti gli accertamenti. Stando al suo racconto, sarebbe stato Damiano Gattuso a metterlo in contatto con Demasi. La vittima ha parlato di un «incontro in un bar a Gallarate», provincia di Varese, a cui erano presenti lui, Damiano Gattuso e Demasi. Quest’ultimo gli avrebbe chiesto «di quanti soldi avessi bisogno e io gli dico 10mila euro, a tutta risposta lui mi dice - ha spiegato - ti costano il 40%, alla fine della discussione ci accordiamo per il 25% al mese». Demasi a quel punto avrebbe detto a Damiano Gattuso: «Guarda che ne rispondi tu! Di questi soldi se lui non paga prima scanniamo a lui e poi veniamo da te! E a noi non interessa chi è tuo nipote».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Luglio 2022, 16:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA