I Cassandra: «Dai pub di paese a qui, quanta gavetta nelle nostre scarpe»

I Cassandra: «Dai pub di paese a qui, quanta gavetta nelle nostre scarpe»

di Francesca Binfarè

Il trio fiorentino dei Cassandra (Matteo Ravazzi voce, Francesco Ravazzi chitarra e Giovanni Sarti batteria; sul palco saranno affiancati da Enrico Mega al basso) esordisce domani con l’album Campo di Marte. Stasera alle 23 suonano all’Arci Bellezza (ingresso offerta libera con tessera Arci, prenotazione obbligatoria) con la seconda data del 50137 Tour, che prende il nome dal cap di Firenze.

Presenterete Campo di Marte, che cosa rappresenta questo disco?

«È il proseguo di un percorso: i Cassandra sono nati nel 2019 dopo che abbiamo sciolto la band precedente, Kelevra. Il primo singolo dei Cassandra è Kate Moss, che abbiamo presentato nel 2021 a X Factor e che ci ha portati fino ai bootcamp, e che naturalmente è nel disco. Non scriviamo canzoni perché ci sentiamo ganzi (non lo siamo) ma lo facciamo per esigenza, raccontando quello che tocca la nostra realtà. Campo di Marte è un quartiere di Firenze, ci sentiamo orgogliosamente fiorentini. Dal vivo portiamo quella che è la nostra cifra stilistica».

Qual è?

«Facciamo pop, siamo genuini.

Sul palco abbiamo un approccio molto di pancia, ruspante, per carattere e per le esperienze fatte. Abbiamo vissuto una gavetta bruttina, tutte lo sono ma la nostra lo è stata particolarmente. Abbiamo fatto con entusiasmo enorme tante date nelle province italiane in posti ottimi per mangiare ma non per fare musica: non c’era palco, dovevamo montare tutto noi, e poi magari suonare per tre persone. I palchi più grandi al confronto sono una passeggiata di salute. Abbiamo una forte autoironia, tipica dei fiorentini, e questo ci ha fatto superare tutto».

Come Cassandra è un ritorno dal vivo a Milano?

«Sì, è la seconda volta live. Suonare stasera qui è un punto di arrivo, ma anche di partenza. Come Kelevra 6 anni fa avremmo dovuto suonare al circolo Arci Cicco Simonetta. Abbiamo fatto le prove, conosciuto persone fantastiche, fatto una bella cena. Arrivano le 10, poi le 11 di sera: non c’è pubblico, il gestore ci dice di non suonare. Siamo andati a fare un giro al Ticinese».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Marzo 2022, 09:18
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