Marta Roncoroni morta a 15 anni di tumore: la raccolta fondi per la terapia intensiva dell'ospedale supera i 100mila euro

Marta Roncoroni morta a 15 anni di tumore: la raccolta fondi per la terapia intensiva dell'ospedale supera i 100mila euro

di Mario Landi

Marta Roncoroni aveva 15 anni e non sapeva di avere un tumore maligno al cervello. È successo tutto all'improvviso: il 10 novembre, dopo gli allenamenti di ginnastica acrobatica Marta si è sentita male, aneurisma cerebrale.

La causa è proprio quel cancro. Poi la corsa in ospedale San Gerardo a Monza e il ricovero nel reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica e la resistenza a quel male per più di un mese. Fino a quando il cuore non ha smesso di battere.

La raccolta fondi

Per dare senso a una morte assurda di una giovanissima, suo padre Giovanni ha lanciato una petizione su Gofoundme per raccogliere 100 mila euro in favore del Reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica dellʼOspedale San Gerardo di Monza, quello che ha curato Marta. Sul portale "gofundme", all'inizio la famiglia aveva messo la posta a 10 mila euro, poi alzati, vedendo la generosità di tutti gli amici e sostenitori. «Continueremo ad alzarla - scrive Marta per mezzo di papà Giovanni - fino a che la vostra generosità non si stancherà».

E così in queste ore sono stati raccolti già 106 mila euro e l'asticella è stata posta a 125 mila.

La lettera

Ecco la lettera che il papà ha pubblicato a corredo della raccolta fondi, rispettando il desiderio di sua figlia.“ Ciao, sono Marta, l'11 dicembre ho compiuto 15 anni, ma il mio è stato un compleanno diverso dal solito", si legge sulla pagina di Gofoundme "a suo modo unico, vissuto in un mondo sospeso e lontano, dove tempo, spazio, suoni, luci e colori hanno un senso completamente diverso da quello comune". La notte del 10 novembre scorso, Marta ha avuto un'emorragia cerebrale "dovuta a un tumore maligno, che non sapevo di avere" e che ha reso necessario il suo ricovero nella Terapia Intensiva Neurochirurgica del San Gerardo di Monza. "Qui ho incontrato dei medici e degli infermieri straordinari, una seconda famiglia, che ha provato di tutto per strapparmi a un destino terribile e ingiusto - prosegue la lettera - "anche io ci ho provato, tanto, tantissimo, con tutte le mie forze, purtroppo le cose non sono andate come speravamo…"


Ultimo aggiornamento: Domenica 24 Dicembre 2023, 12:58
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