Enea, scatta l'iter per l'adozione del bimbo lasciato nella culla per la vita: avrà un nuovo nome

Gli verrà cambiato nome e data di nascita

Enea, scatta l'iter dell'adozione per il bimbo lasciato nella culla per la vita: avrà un nuovo nome

Affido preadottivo per il bimbo che fu lasciato dalla madre alla Culla per la vita della clinica Mangiagalli di Milano la mattina di Pasqua. Il piccolo ha trovato oggi una nuova famiglia e ora ha anche un nuovo nome registrato all'anagrafe, non Enea, ovvero quello che aveva scritto la donna in una lettera. Un nome che sarebbe comunque meglio non rivelare, ammesso che si tratti di quello effettivamente scritto dalla madre.

Il Tribunale per i minorenni di Milano, presieduto da Maria Carla Gattoi ha scelto fra le coppie che già avevano ottenuto l'idoneità all'adozione, una procedura che richiede almeno un anno di tempo.

Già si era saputo nei giorni scorsi che era iniziata la procedura di adottabilità del bimbo. «Ciao mi chiamo Enea, sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile», aveva scritto la donna nella lettera lasciata nella culla della Mangiagalli.

E aveva aggiunto, insieme a tante parole di affetto per il piccolo, che era nato super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok».

Adesso inizia l'anno durante il quale i servizi sociali e il tribunale per i minorenni moniteranno l'inserimento del bimbo nella famiglia adottiva, poi, se tutto funzionerà, l'affido preadottivo si trasformerà in adozione definitiva. Solo quando compirà 25 anni l'adottato potrà avere accesso agli atti relativi alla sua nascita che sono stati nel frattempo secretati.  

Come sempre avviene in questi casi, la diffusione della notizia del bambino lasciato nella culla per la vita innesca una pioggia di telefonate da parte di chi non conosce i termini per le adozioni che in via primaria sono vincolati al bene del bambino. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Maggio 2023, 20:09
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