Tolta la scorta al testimone antimafia: «Ora sono un morto che cammina»
L'omicidio - secondo gli investigatori - sarebbe avvenuto nell'ambito della sanguinosa guerra di mafia che da anni si sta consumando tra due clan il lotta per il controllo del traffico di stupefacenti: una ventina i bossoli di fucile e pistola recuperati dai carabinieri del Comando provinciale di Foggia sul luogo del delitto. Ad agire sarebbero stati due killer che hanno atteso il 25enne mentre faceva ritorno a casa.
Il 25enne aveva precedenti penali per rapina e droga. Su quanto è accaduto indagano i carabinieri del Comando provinciale di Foggia. I militari hanno compiuto cinque stub e sentito una decina di persone tra amici e conoscenti. A Vieste dal gennaio 2015, quando fu ucciso il boss Angelo Notarangelo, detto 'Cintaridd', si sono verificati otto omicidi, quattro agguati sono falliti e c'è stata una lupara bianca.
HANNO USATO UN KALASHNIKOV Sono stati utilizzati un kalashnikov e una pistola per uccidere Antonio Fabbiano, il pregiudicato 25enne di Vieste ritenuto vicino al clan Raduano, assassinato nella tarda serata di ieri a Vieste, nel Gargano.
Fabbiano è stato colpito all'inguine e al torace. Ricoverato presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, è morto dopo poche ore. Nella zona del delitto non vi sono - a quanto si apprende - telecamere di sorveglianza e vi è difficoltà da parte dei carabinieri di acquisire valide informazioni da potenziali testimoni.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Aprile 2018, 10:21
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