La battaglia contro il tumore al seno può contare, d’ora in poi, su una nuova potente arma. Un farmaco innovativo che riduce le percentuali di morte e rallenta la malattia fino a 4 volte. Una nuova strada, dunque, per le pazienti con un tumore avanzato e aggressivo, vale a dire del tipo Her 2-positivo, non operabile e metastatico: la forma più aggressiva che colpisce circa un caso su cinque di cancro alla mammella.
Si tratta dell’anticorpo monoclonale coniugato trastuzumab deruxtecan: è stata rilevata la riduzione del 36% del rischio di morte. Sono i risultati dello studio Destiny-Breast3, su 524 pazienti impegnate nella Second alinea di trattamento, presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium e pubblicati su Lancet. La sopravvivenza globale è aumentata in maniera rilevante: il 77,4% delle pazienti era vivo a due anni di distanza, rispetto al 69,9% delle pazienti trattate con T-DM1. Dalle rilevazioni è emerso anche un altro fondamentale dato: il farmaco riesce a rallentare la progressione della malattia con uno scarto di quasi due anni rispetto allo standard di cura con il trastuzumab emtansine. Praticamente ne quadruplica gli effetti rispetto alle terapie comuni.
«Le pazienti sottoposte a precedenti terapie - spiega Giuseppe Curigliano, dell’Istituto europeo di oncologia di Milano - nella maggioranza dei casi vanno incontro a una progressione della malattia in meno di un anno. È notevole quindi il beneficio riscontrato nelle pazienti che hanno ricevuto trastuzumab deruxtecan in Destiny-Breast3.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Dicembre 2022, 05:50
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