Sul telefonino aveva già registrato il suo anasheed, una nenia islamica con cui sostanzialmente fa sapere a chi deve saperlo che è pronta al martirio. Ma i servizi di sicurezza sono arrivati prima. Ieri mattina Bleona Taffalari, 19 anni, kosovara con cittadinanza italiana, è stata prelevata dall'appartamento che divideva con il fratello a Milano, in via Padova, una delle vie più multietniche della città, e portata in carcere. L'accusa: terrorismo internazionale. Fa parte dell'organizzazione chiamata Leoni dei Balcani, affiliata all'Isis. «Incrociando le dita - dice Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo della procura di Milano - ancora una volta nel nostro Paese siamo riusciti a prevenire danni grazie alla collaborazione dell'intelligence, delle forze di polizia e della magistratura».
In via Padova non l'ha mai vista nessuno, Bleona. Lo scorso gennaio ha sposato Da quando è arrivata, alcuni mesi fa, viveva in una sorta di lockdown volontario. Dallo scorso agosto è uscita due volte: una per farsi il vaccino contro il Covid, l'altra per passeggiare. In rete invece si trasformava. Diventava Al Muhajirah, che significa sposa pellegrina. È tutto nel suo cellulare: teneva contatti con il capo di una cellula dell'Isis in Kosovo.
Gestiva un network femminile di sostegno materiale ed ideologico allo Stato Islamico, con rapporti diretti, sempre via chat, con mogli di detenuti per terrorismo o con mogli di combattenti.
Bleona si era già radicalizzata a 16 anni. Ma il faro dell'intelligence si è acceso su di lei dopo il suo matrimonio, lo scorso gennaio, con un 21enne kosovaro imparentato con Kujtim Fejzulai, il terrorista che il 4 novembre 2020 ammazzò quattro persone per le strade di Vienna. Da allora ogni suoi movimento è stato spiato e analizzato. Ieri mattina, il blitz.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Novembre 2021, 08:19
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